L’intelligence dell’occupazione israeliana ha convocato lo scrittore, giornalista e analista politico Rasim Obeidat nel proprio quartier generale a Gerusalemme per comunicargli il divieto di entrare nella West Bank per sette mesi, dall’11 gennaio al 7 settembre 2012.
L’ordine, emanato da Avi Mizrahi, comandante delle forze di occupazione nella West Bank occupata, stabilisce che a Obeidat non è permesso di entrare nell’”area riservata della Giudea e Samaria per mantenere la sicurezza e la tranquillità della regione,”, affermando che in assenza di un permesso specifico ad Obeidat è vietato l'ingresso in tutte le aree eccetto quella evidenziata su una mappa.
Lo scrittore ha dichiarato che questa azione, quasi una imposizione agli arresti domiciliari a Gerusalemme, e la consegna di una mappa in cui sono segnati gli angusti confini entro i quali egli può muoversi sono una evidente violazione del diritto a spostarsi liberamente, diritto garantito dalla legislazione internazionale e dalle convenzioni vigenti sulle popolazioni sotto occupazione, in particolare modo dall’articolo IV della quarta convenzione di Ginevra.
«Questa azione, ha notato Obeidat, oltre a violare la mia libertà di movimento mette in pericolo la mia fonte di reddito», poiché lo scrittore lavora nell’amministrazione della riabilitazione professionale all’YMCA di Beit Sahour. Obeidat ha poi aggiunto che questa azione ingiusta e arbitraria è completamente in linea con il più complessivo disegno di azione israeliano teso a inasprire i controlli su Gerusalemme e a svuotare la città dei suoi leader politici, civili, comunitari, religiosi, educazionali ed istituzionali palestinesi attraverso la chiusura delle sedi istituzionali, la revoca delle carte di soggiorno, la demolizione delle case, l'aumento degli insediamenti e la pulizia etnica.
Lo scrittore ha anche ricordato le azioni repressive arroganti ed aggressive di Israele nelle passate due settimane, inclusa l’irruzione nel quartier generale del Comitato Internazionale della Croce Rossa a Gerusalemme, come segno di spregio alla normativa internazionale. Obeidat ha inoltre ricordato il sequestro dei membri del Parlamento palestinese Mohammed Totah e Khaled Abu Arafa, ex ministro per gli affari di Gerusalemme, due giorni dopo aver chiuso le sedi di due associazioni con accusate di sostenere la resistenza palestinese.
Obeidat ha fatto appello alle istituzioni internazionali affinché impongano sanzioni internazionali vincolanti allo stato occupante per contenere il suo atteggiamento e dichiararlo colpevole per i crimini commessi e per le serie violazioni dei diritti umani contro la popolazione palestinese di Gerusalemme. Lo scrittore si è appellato in particolar modo all’Unione Europea, in quanto maggior importatore di beni israeliani, affinché agisca ed imponga sanzioni economiche a Israele.
Infine, Obeidat ha fatto appello a tutte le organizzazioni e istituzioni palestinesi, arabe e internazionali affinché condannino questa azione in quanto chiara violazione della legge internazionale.
Fonte: PFLP