2 febbraio 2012
Durante la visita di Ban Ki-Moon in Israele e Palestina non sono mancate le proteste: alcuni manifestanti palestinesi hanno circondano il veicolo del convoglio del Segretario generale dell'ONU, mentre giungeva al valico di frontiera di Erez tra Israele e Gaza.
I manifestanti sono scesi in strada per cercare di impedire al convoglio del capo dell'Onu di entrare a Gaza, hanno lanciato scarpe in segno di disprezzo, sabbia e piccoli sassi al suo convoglio.
Uno dei motivi della protesta è la sua indisponibilità ad incontrare le famiglie dei prigionieri politici.
Anche a Khan Yunis, nel sud di Gaza, è stato accolto da alcune proteste: i manifestanti hanno innalzato striscioni con le scritte "Abbiamo bisogno di vivere in pace" e "Chiediamo un processo per i leader di Israele".
Molti dei manifestanti sono parenti di prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, quindi evidentemente toccati in prima persona dal rifiuto di Ban Ki-moon di incontrarli per discutere la situazione dei prigionieri.
In una dichiarazione il direttore del Centro Palestinese per i Diritti Umani, il presidente dell'Università Islamica di Gaza e altre figure di spicco hanno dichiarato che avrebbero boicottato la sua visita a causa della sua indisponibilità ad incontrare le famiglie dei prigionieri.
"Negli ultimi due giorni abbiamo fatto sforzi notevoli per garantire che i rappresentanti delle famiglie dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane facessero parte della delegazione che avrebbe incontrato il Segretario generale", hanno dichiarato.
Ban Ki-Moon è in visita nella regione per cercare di far ripartire i negoziati di pace in stallo. Un mese di "colloqui esplorativi" si è concluso la scorsa settimana senza che l'Onu fosse in grado di ottenere significative concessioni da parte degli israeliani.
Il capo delle Nazioni Unite ha invitato israeliani e palestinesi ad astenersi dalla violenza ed ha esortato Israele a allentare il blocco economico di Gaza., ma Israele impone un assedio su Gaza dal 2007, infliggendo un notevole disagio a 1,5 milioni di palestinesi.
La maggior parte della comunità internazionale, comprese le Nazioni Unite, ritiene che le restrizioni danneggiano la popolazione civile di Gaza.
Ieri Ban Ki-moon ha esortato Israele a offrire "gesti di buona volontà" nei confronti dei palestinesi per portarli di nuovo al tavolo dei colloqui.
"Gaza resta una priorità per me e la famiglia delle Nazioni Unite", ha detto dopo l'incontro con Netanyahu, ma il suo appello a Israele di fermare la costruzione di colonie illegali è stata respinta da Netanyahu.
Israele ha accelerato la costruzione di insediamenti ebraici illegali in Cisgiordania, a dispetto del diritto internazionale e, attualmente guidato da un governo di estrema destra, non mostra alcuna intenzione di farlo, come non lo hanno fatto i governi precedenti.
Riteniamo che Ban Ki-Moon debba chiedere l'applicazione delle Risoluzioni ONU, non tornare al tavolo delle trattative!
Redazione PalestinaRossa
http://occupiedpalestine.wordpress.com/2012/02/02/palestinians-protest-un-chiefs-gaza-visit/
Un altro articolo da PFLP, InfoPal - InfoPal_2 e dal blog di Rough Moleskin