Sumoud Sa’adat, parlando a nome dell’associazione per i diritti umani e di sostegno ai prigionieri Addameer e come figlia del segretario generale del PFLP Ahmed Sa’adat, ha rilasciato un'intervista al quotidiano Al-Masry al-Youm dicendo che non ha nessuna informazione sulla presunta inclusione del nome di suo padre nella lista di prigionieri presentata dall’Autorità Nazionale Palestinese ad Israele in preparazione dei negoziati.
Sa’adat ha dichiarato che “noi rigettiamo questo approccio ai negoziati; è l’approccio sbagliato e non libererà i prigionieri. I negoziati basati sulle condizioni e i dettami posti da Israele e gli Stati Uniti non possono permettere il raggiungimento dei diritti del popolo palestinese, inclusi i diritti dei prigionieri… abbiamo tentato questo approccio per 28 anni e non ha portato niente di positivo ai nostri diritti o alla nostra causa.”
Sumoud Sa’adat ha detto inoltre che “la priorità in questo momento è implementare l’unità nazionale e riformulare un programma nazionale per organizzare la nostra lotta contro l’occupazione. Finché ci sarà l’occupazione, ci saranno arresti. Gli arresti sono continuati anche dopo l’accordo per la liberazione di Shalit e stanno aumentando; i bambini e i ragazzi vengono continuamente arrestati e minacciati di vedersi confiscate le terre. Vengono inoltre arrestati membri del Parlamento, tutto nel tentativo di indebolire l’unità nazionale palestinese.”
Sumoud Sa’adat ha anche sottolineato che tale denuncia va estesa anche alla violazione degli edifici sotto la protezione internazionale, tra cui l’assalto alla sede della Croce Rossa internazionale a Gerusalemme e l’arresto forzato di due membri del Parlamento palestinese.
Fonte: PFLP