Cari Compagni,
siamo lieti del tempo e dello spazio che avete dedicato alla "riflessione" [1] proposta che, se da un lato accogliamo con gioia per l'analisi politica riportata che dà ulteriore forza alle nostre posizioni, dall'altro ci lascia ancora una volta perplessi sull'approccio, a nostro avviso debole e non chiaro negli intenti.
Il collettivo PalestinaRossa è nato con il preciso obiettivo di sottolineare l'aspetto internazionalista e di classe della lotta per la liberazione della Palestina e di creare attorno a questo un movimento attivo (non "attivista") che operi quindi al fianco della resistenza palestinese.
Non essendo noi legati ad alcun tipo di interesse (partitico, associativo, etc) ci poniamo all'interno della lotta con estrema chiarezza e con posizioni salde e incorruttibili, spinti solo dalla convinzione di voler stare dalla parte delle classi oppresse (e non dei popoli, perché l'imperialismo, figlio del capitalismo, attraversa le classi permettendo l'incontro tra le borghesie).
Per questo noi non sposiamo la "causa palestinese", ma quella della classe palestinese oppressa e sfruttata da tutto quello che è l'impianto imperialista, declinato anche all'interno di alcune classi della società palestinese, dentro e fuori la Palestina.
Per iniziare a dare concretezza a quest'analisi abbiamo promosso tre convegni nazionali "Dalla solidarietà alla Lotta Internazionalista - al fianco della Resistenza Palestinese" [2], il cui titolo esprime perfettamente il cammino intrapreso insieme a tante altre realtà italiane che, a seguito dei confronti e dei dibattiti, si sono unite nel costruire questo percorso, per il quale ci avrebbero fatto piacere la vostra presenza ed il vostro contributo.
Con le stesse dinamiche, per creare sinergie ed unire i movimenti di lotta, è nata la nostra collaborazione con l'AIC che, nonostante a volte diventi la vetrina di associazioni a carattere umanitario, rientra comunque in quella linea rossa tale per cui i sui contributi rappresentano un valido supporto al percorso. Articoli e analisi di persone come Nassar Ibrahim (palestinese) e Michael Warschawski (israeliano) sono per noi validi punti di vista con cui confrontarci e creare confronto, sempre in quell'ottica internazionalista e di sinistra di cui fanno naturalmente parte anche alcuni israeliani, pur riconoscendo il fatto che numericamente non rappresentano nessun vero e concreto movimento interno ad Israele antagonista alle politiche sioniste (ricordiamo, l'ottica in cui ci poniamo non è di popolo, ma di classe).
Sempre il linea con il modus operandi che abbiamo scelto di darci (quello del confronto e del dibattito per creare fronti di resistenza uniti e basati su comuni analisi) rispetto a ciò che stava e sta accadendo in Siria abbiamo promosso il dibattito proposto dal Forum Palestina [3], che abbiamo continuamente arricchito. Questo ci ha permesso di esprimere una posizione chiara e priva di contraddizioni sul sostegno al popolo siriano, alla resistenza contro l'aggressione imperialista occidentale e a tutte le classi che lottano per il riconoscimento dei propri diritti [4].
Per rimarcare quelle che sono le nostre strategie in atto per costruire attorno a questi concetti un percorso di sostegno concreto alla lotta, collaboriamo per la realizzazione di un asilo a Khan Younis [5] con i compagni dell'associazione Ghassan Khanafani (vostri omonimi). Considerare il progetto banalmente come "umanitario" significa averne dato una lettura superficiale o quantomeno limitata: costruire degli asili di impianto laico, in cui i bambini possano sin da piccoli avere un'alternativa a quella che è la visione e l'imposizione del governo di Gaza, Hamas, che emana leggi per dividere i maschi dalle femmine nelle scuole, in un'ottica maschilista e con il potere di tutta la struttura statale di cui dispone, è un atto estremamente politico. Questo è un progetto che noi sosteniamo attivamente e con convinzione, scelta derivata da un'esplicita richiesta giunta dai compagni palestinesi, assieme ai quali abbiamo creato una campagna di sostegno politico ed economico al progetto.
Il partigiano internazionalista Vittorio Arrigoni,
a cui l'associazione Ghassan Kanafani dedicherà il nome dell'asilo
A meno di sterili critiche su scelte e dinamiche fatte dall'esterno e senza alcuna partecipazione ai gruppi di persone che provano a realizzare “idee”, il carattere politico che hanno avuto le varie edizioni della coalizione Freedom Flotilla crediamo sia indubbio, basti ricordare i sabotaggi alle navi, le pressioni politiche, i morti della Mavi Marmara, la partecipazione di massa che hanno avuto le iniziative peromosse...
Commemorazione degli attivisti assassinati sulla Mavi Marmara
Manifestazione a Napoli per salutare il viaggio della Estelle, occasione in cui portare in piazza il
sostegno alla Resistenza Palestinese e richiedere la liberazione del compagno Sa'adat
Detto ciò, abbiamo deciso di togliere (non per subordinazione ma per rispettare la vostra richiesta) i riferimenti che, spinti dalla logica della condivisione e della diffusione, avevamo volentieri pubblicato (riportando tutti i riferimenti nel rispetto di ogni etica sul lavoro altrui). Ed è proprio qui la differenza tra i nostri approcci: mentre voi ci chiedete di togliere dei link perché non rispettiamo una certa "rigidità", da voi invece applicata e dimostrata attraverso questa richiesta, noi proviamo a catalizzare su analisi e posizioni politiche salde e integre ma senza escludere né alimentare divisioni, funzionali solo al potere. In tal senso riteniamo la rigidità così declinata controproducente... e di questo abbiamo preso coscienza.
Con la consapevolezza dell'efficacia del nostro lavoro, con il perseverante impegno e la dovuta determinazione possiamo arrivare ad appuntamenti che necessitano della presenza di un forte movimento di contestazione mobilitando quante più realtà possibili, che condividano a pieno la piattaforma di lotta. Per questo collaboriamo con il coordinamento torinese "Mai complici di Israele" per costruire una grande Manifestazione Nazionale, contro gli accordi bilaterali tra il nostro governo e quello sionista, che prevederà uno spezzone sulla Resistenza Palestinese [6].
Il dialogo avviato con le diverse realtà sul territorio nazionale convalida il percorso intrapreso, continueremo in questa direzione con l'intento di costruire nel concreto un sostegno alla lotta palestinese in un'ottica di lotta internazionalista. Siamo convinti che un cambiamento sia possibile e si debba realizzare, per questo la "speranza" la lasciamo ad altri. L'obiettivo di dissuadere settarismi autoreferenziali e personalismi che parcellizzano le iniziative, per provare ad "unire le forze", è alla base delle nostre logiche e dinamiche.
I vostri compagni ed amici del collettivo PalestinaRossa
Note:
[1] http://kanafani.it/?p=214
[2] Convegni nazionali "Dalla solidarietà alla Lotta Internazionalista"
primo incontro: Invito – Report
secondo incontro: Invito – Report
terzo incontro: Invito – Report (sarà disponibile a breve)
[3] Dibattito sulla Siria
[4] Verso un fronte di resistenza rivoluzionario
[5] Asilo Vittorio Arrigoni a Khan Younis
[6] MANIFESTAZIONE NAZIONALE contro gli accordi bilaterali Italia-Israele