Per questo motivo la Federazione di Milano del Partito Comunista condanna con decisione la natura politica del processo che il prossimo 11 gennaio vedrà coinvolti quattro compagni milanesi che, con un impianto accusatorio strumentale, verranno portati in giudizio per incitamento all’odio razziale.
Teniamo a sottolineare che il vero scandalo è l’uso propagandistico e politicamente criminale che il PD e altre forze politiche ad esso contigue hanno fatto del corteo del 25 aprile nel corso degli ultimi anni.
Propagandistico, in quanto hanno ‘infiltrato’ formazioni sedicenti partigiane come la Brigata Ebraica che, storicamente non ha avuto alcun ruolo sostanziale nella conduzione della lotta di liberazione e, anzi, in Israele si è convertita al terrorismo interno.
Politicamente criminale, in quanto con questo espediente si è reso il corteo Milanese del 25 aprile un palcoscenico politico nazionale di supporto alla politica sionista di Israele che, in medio-oriente, si traduce nella conduzione di una politica estera criminale condotta a colpi di attentati, assassinii politici e strangolamento economico e sociale di un intero popolo come quello Palestinese.
Non si tratta di anti-semitismo. Si tratta di legittimo anti-sionismo.
La posizione dei 4 compagni italiani si configura come quella di migliaia di cittadini israeliani che non condividono le idee sioniste e, per questo, vivono nell’emarginazione e nella persecuzione politica e giudiziaria. Qualsiasi tentativo di sovvertire I termini della questione si configurerà per quello che è: come un atto di persecuzione politica di cui vogliamo sperare che il collegio giudicante non si voglia macchiare.