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Cartellino rosso per Israele o per alcuni palestinesi?

Da diverso tempo la solidarietà verso la Palestina si è impegnata sulla richiesta di far eliminare Israele dalla FIFA, attorno alla parola d’ordine “Cartellino Rosso all'Apartheid israeliana”. Sono state raccolte migliaia di firme, ci sono state fino all’ultimo mobilitazioni nella Palestina sotto occupazione come nel resto del mondo. Tutta la realtà filopalestinese ha investito e ha creduto fino all’ultimo che questa battaglia potesse essere vinta… persino i media nei giorni precedenti davano per scontata l’eliminazione di Israele. E poi?

Poi è successo che ad Israele è arrivato un salvagente. Un salvagente lanciato dai dirigenti FIFA? Dagli USA? Dai paesi arabi corrotti? Dai terroristi dell’Unione Europea? No, il salvagente è arrivato direttamente dalla Palestina sotto occupazione, a lanciarlo è stata una mano mancina, un traditore dell’ANP, un dirigente di Fatah (che pure è stata nei decenni passati una organizzazione eroica). Il traditore si chiama Jibril Rajoub.

Questa brevemente la cronaca del 29 Maggio 2015 a Zurigo:

“La decisione palestinese ha allentato la tensione che era stata innescata nella mattinata da un blitz di militanti palestinesi dentro la sede del Congresso, innalzando cartellini rossi contro Israele. Ad aver avuto successo è stata la mediazione di Joseph Blatter, presidente Fifa, che la scorsa settimana si era recato a Ramallah e Gerusalemme imbastendo con il presidente palestinese Abu Mazen ed il premier israeliano Benjamin Netanyahu una trattativa sul contenzioso esistente che ha portato lo Stato ebraico a formulare una proposta in quattro punti, basata sulle richieste sollevate da Rajoub. In particolare, secondo “Haaretz”, Israele avrebbe garantito che giocatori ed allenatori delle squadre palestinesi avranno documenti speciali per accelerare i trasferimenti fra Gaza e la West Bank, come all’estero.

Israele darà inoltre luce verde alla costruzione di uno stadio e di altre strutture sportive in Cisgiordania, e si assumerà anche i costi fiscali dell’arrivo dei materiali sportivi attraverso il porto di Ashdod. Inoltre, le federazioni israeliana e palestinese si vedranno una volta al mese, alla presenza di inviati Fifa, per gestire eventuali disaccordi o contenzioni. Se questi sono i passi promessi da Israele, i palestinesi da parte loro hanno ritirato la richiesta di non far giocare nel campionato israeliano cinque squadre di insediamenti ebraici in Cisgiordania”.

Quindi non solo i traditori hanno salvato Israele, ma ancora peggio hanno riconosciuto le colonie, che per il resto del mondo sono illegali.

Saremmo non sinceri se oggi dicessimo che “lo sapevamo”, crediamo che nessuno immaginava quanto è successo; vero è che noi lo diciamo da anni che l’ANP conduce una politica di collaborazione meschina e indegna con Israele.

I “fantasmini” delle varie associazioni che si dicono pro palestinesi sono sempre stati zitti, ci hanno accusato di “portare divisioni tra i palestinesi”, oppure “sulle questioni palestinesi non possiamo entrarci”. Ovviamente scuse infantili, da che mondo è mondo è un dovere entrare nel merito delle questioni di cui ci si interessa, le loro erano scuse per tentare di nascondere il loro opportunismo... lo dimostra anche il fatto che a quasi una settimana dalla riunione FIFA sono ancora storditi e silenti.

Ad aver scritto qualcosa è stato Zaid Shuaibi, un portavoce del Comitato Nazionale palestinese per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BNC), che avrebbe fatto bene a tacere, perché la sua dichiarazione è quel che si dice “la toppa che è peggio del buco”. Zaid Shuaibi scrive: "Il Comitato Nazionale palestinese per il BDS si rammarica che l'intero Congresso FIFA, tra cui la Federcalcio palestinese, non abbia adempiuto ai suoi obblighi e principi dichiarati".

Il “nostro” a seguito di un vero e proprio tradimento riesce a malapena a “rammaricarsi”, ma soprattutto “si rammarica che l'intero Congresso FIFA, tra cui la Federcalcio palestinese, non abbia adempiuto ai suoi obblighi e principi dichiarati”. Piuttosto che denunciare il tradimento si inventa che l’intero congresso FIFA non ha adempiuto ai suoi obblighi e principi dichiarati. Il “nostro” riesce a NON dire che il traditore palestinese ha ritirato la richiesta e quindi l’intero Congresso FIFA non poteva adempiere ai suoi obblighi.

Noi di Palestina Rossa diciamo che il compito della solidarietà è quello di sostenere la resistenza palestinese in ogni sua forma contro l’occupazione, il resto è mera retorica.
 

Redazione PalestinaRossa
 

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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