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Editoriale dell’Independent: L’Europa prenda posizione sugli insediamenti israeliani illegali

Israele non solo ha "punito" i palestinesi per aver cercato e ottenuto un miglioramento del loro stato alle Nazioni Unite, ma ha anche schiaffeggiato la Gran Bretagna e la Germania, che si erano entrambi astenuti dal sostenere i palestinesi al voto.

Può essere che la decisione del primo ministro Benjamin Netanyahu di dare il via libera per circa 3.000 nuove abitazioni nei territori Palestinesi occupati sia parte di piani di lunga data per tagliare fuori Gerusalemme est dal resto dei territori palestinesi, uccidendo le speranze per uno stato separato con Gerusalemme est come capitale. In alternativa, può essere che non sia altro che un’altra mossa nel vecchio gioco di Israele di minacciare il peggio per poi chiedere favori in cambio alla moderazione. In entrambi i casi, ciò non può passare senza conseguenze.

Finora, Gran Bretagna, Francia e Svezia hanno espresso la loro rabbia convocando gli ambasciatori israeliani. Germania, insolitamente d’accordo, ha pubblicamente condannato l'azione israeliana. Mentre tutto ciò può essere roba forte negli ambienti diplomatici, in termini pratici, significa ben poco se non è accompagnata da azioni concrete.

Netanyahu ha gettato il guanto, dichiarando domenica che "andremo avanti con la costruzione a Gerusalemme e in tutti i luoghi che sono sulla mappa di interessi strategici di Israele". Se questa è davvero la sua politica, allora sta consapevolmente e deliberatamente distruggendo ogni speranza di una soluzione negoziata dei due Stati per porre fine al conflitto più lungo e più distruttivo del mondo.

Il Foreign Office ha detto che sta valutando ulteriori azioni se Israele non ritira queste misure. Richiamare il nostro ambasciatore in Israele, come hanno suggerito le prime indiscrezioni, sarebbe controproducente. Questo è un caso in cui l'Europa dovrebbe e potrebbe agire unita. Per cominciare, si potrebbe vietare l'importazione di prodotti provenienti dagli insediamenti e insistere sull'etichettatura di origine come condizione preliminare di ogni importazione. Potremmo anche decidere di rescindere il recentemente firmato accordo di associazione che dà a Israele notevoli vantaggi commerciali.

Per troppo tempo l'Europa stava a guardare mentre gli Stati Uniti facevano il braccio di ferro su Israele. È ora che mostriamo della grinta anche noi. 
 

Fonte: The Independent
Traduzione di BDS Italia

 

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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