In occasione dell'arrivo in Italia di Abu Mazen, presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, come Fronte Palestina stiamo organizzando una manifestazione di protesta e proposta. Questa visita sarà occasione per celebrare Expo 2015, vera e propria vetrina delle multinazionali che depredano e affamano i popoli.
A differenza di eventi simili, come l'Olimpiade a Londra o l'Expo a Shangai, nell'accordo sindacale italiano è stato codificato il lavoro gratuito (volontario) di 18500 giovani. È la prima volta nella storia del diritto del lavoro - almeno quello italiano - che viene prevista questa figura di lavoratore volontario disponibile a sposare i valori “etici” dell'Expo, in questo caso “Nutrire il pianeta” (ricordando che a tale scopo Expo collabora con Coca Cola, Nestlé, Starbucks e McDonalds).
Un evento che consacrerà la narrazione truffaldina degli organizzatori dell'Esposizione, secondo cui la “Palestina” è confinata con il suo misero stand come piccola “zone arida”, mentre a “Israele” è stato dedicato uno stand faraonico, venduto come una “meraviglia delle meraviglie” nella martoriata area mediorientale. Una visita che avverrà a poco tempo di distanza da quella del boia Netanyahu, capo di un governo che appena un anno fa ha perpetrato l'ennesimo massacro su Gaza provocando 2.200 morti, di cui 600 bambini, e oltre diecimila feriti.
E mentre l’ANP applicando gli accordi di Oslo collabora per la sicurezza di Israele proviamo a spiegare cosa significa apartheid nello Stato sionista: paradigma fondamentalista, punta di lancia del rafforzamento della segregazione, delle diseguaglianze, della supremazia e dell’assoggettamento; apartheid è Avi Dichter, legislatore del Likud ed ex capo dello Shin Bet, che una domenica decide di organizzare strade e autostrade separate per gli ebrei e i palestinesi in Cisgiordania; apartheid è quella delle centinaia di attacchi di coloni contro la proprietà, i mezzi di sussistenza e la vita dei palestinesi, che si compiono senza né condanna né imputazione; apartheid è un numero incalcolabile di palestinesi imprigionati o uccisi senza giudizio, colpiti alle spalle mentre fuggivano e senza alcun motivo; apartheid è quella dei funzionari israeliani che utilizzano esercito, polizia, tribunali militari e detenzione amministrativa draconiana per bandire ai Palestinesi qualsiasi possibilità di contestazione.
Quell'apartheid è giustificato e sostenuto dal PD, partito che in Italia sta conducendo una politica al servizio di banche e poteri forti, al servizio dell’imperialismo e del sionismo. Oltre a ridurre in frantumi ciò che rimane delle conquiste emerse dalla lotta di liberazione dal nazifascismo della quale in troppi, pateticamente, si sono riempiti la bocca durante le celebrazioni del 70°, proprio in questi giorni ha dato il colpo di grazia alla scuola pubblica, dopo aver affossato ogni tutela dei lavoratori con l’approvazione del Jobs Act.
«Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere», scriveva B. Brecht. L’indomabile ed eroica Resistenza palestinese è un insegnamento rivolto a tutti gli sfruttati, gli oppressi e le classi subalterne del nostro paese per opporsi a un destino di miseria e sottomissione.
19 settembre 2015
ore 15.00 - CORTEO da Piazza Duca d'Aosta, Milano
ore 20.00 – PIZZA, BIRRA E CONCERTO con i Malasuerte Fi Sud al CSA Baraonda
per la Campagna a sostegno dei prigionieri palestinesi