Il ramo del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina nelle prigioni dell'occupazione ha dichiarato che l'approvazione alla Knesset di una nuova legge sionista che tenta di imporre nuove ed ulteriori restrizioni sul rilascio dei prigionieri palestinesi impegnati in operazioni di resistenza, tra cui l'uccisione di israeliani, entra nel quadro di una escalation sistematica contro il popolo palestinese, sia a Gerusalemme, sia in Cisgiordania, sia nella Striscia di Gaza, ovunque in Palestina o all'interno delle carceri dell'occupazione.
Dalla nota si evinche che questa nuova legge non avrà un effetto sulla realtà e si sottolinea come "l'esperienza abbia dimostrato che l'occupazione abbandona sempre queste scelte e risponde alle richieste delle forze di resistenza attraverso lo scambio di soldati sionisti catturati dalla resistenza palestinese con prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri dell'occupazione”.
"Questa decisione può influenzare i cosiddetti 'livelli di cortesia' tra l'Autorità palestinese e l'occupazione, per cui l'accordo sul rilascio dei prigionieri viene condotto per la ripresa dei negoziati, tuttavia questo processo è stato ampiamente criticato dai prigionieri che si rifiutano di associare la loro liberazione a quel tipo di negoziati con l'occupante", ha dichiarato invece il FPLP.
Il Fronte chiede invece che vengano esposte le politiche dell'occupazione e le leggi del terrore contro i prigionieri palestinesi, sottolineando il diritto del popolo palestinese a resistere con tutti i mezzi, percorso attraverso il quale l'occupante rilascerà i prigionieri palestinesi senza condizioni, nonostante le leggi di occupazione cui attualmente sottopone il nostro popolo.