Shalit è cittadino onorario di Roma. Ieri, il soldato sionista si è presentato in splendida forma accanto ai genitori e al sindaco della città, commosso per i cinque anni di prigionia subiti da un soldato che, durante un'invasione del suo esercito, è stato catturato da chi tentava di difendere la propria terra.
Ma se, da questa storia, togliessimo il nome di Shalit e quello di Israele, qualcuno si indignerebbe? Se chiedessimo di provare compassione per un soldato rapito dai partigiani che difendono la propria terra e la propria dignità, qualcuno si mobiliterebbe per la sua libertà? Probabilmente no, e non lo fa neppure la legislazione internazionale, secondo la quale un popolo che vede minacciata la propria terra ha diritto di difenderla.
Ma, in questa storia, ci sono Shalit e Israele. E allora tutto cambia, perché, come suggerito da Moni Ovadia in un'intervista di qualche giorno fa, per Israele si usano regole diverse e valutazioni univoche. Per Israele, la comunità internazionale passa sopra le Risoluzioni ONU e le continue violazioni dei diritti umani. E Shalit, il guerrafondaio pedina del sistema coloniale sionista, diventa un eroe.
Non c'è da discutere, Israele può.
Lo stesso Noam, padre di Gilad, in occasione della liberazione del figlio ha dichiarato che al posto dei Gazawi avrebbe fatto la stessa cosa, avrebbe rapito un membro dell'esercito invasore. E l'avremmo fatto tutti noi. Non ricordiamo con rispetto e gratitudine i nostri partigiani che hanno combattuto contro l'occupante? Israele è un occupante, di una terra in cui vivevano in pace tutte le genti a prescindere dal credo religioso.
Ma il sionismo, ce lo ha dimostrato, ha un potere radicato e possente: il sionismo è in grado di modificare l'opinione pubblica, è in grado di far passare il soldato occupante per l'eroe, è in grado di presentare i partigiani palestinesi come terroristi. Questo è il sionismo, potente e in apparenza invisibile, che costruisce una verità e la sparge a pioggia nel mondo.
Il sionismo è il fascista Alemanno che accoglie Gilad, è la repressione al movimento di autodeterminazione della Val Susa, è l'abuso di potere che le forze dell'ordine stanno utilizzando a Francoforte in questi giorni.
E' la capacità di rinchiudere nelle carceri israeliane senza alcun tipo di accusa i prigionieri palestinesi, prorogando la loro detenzione quasi all'infinito e privandoli dei più elementari diritti umani.
Il sionismo è accogliere un criminale di guerra come eroe mentre alcuni partigiani stanno lottando per la liberazione della Palestina, prima dell'avvento dei sionisti una terra di tutti e per tutti.
"Il sionismo è una montagna di merda", per reinterpretare un vero eroe.
Benvenuto in Italia, Shalit.
Redazione PalestinaRossa