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Israele legalizza l'avamposto di Shvut Rachel in Cisgiordania

Shvut Rachel, che ospita 95 famiglie israeliane, è stato fondato 21 anni fa su una collina nel cuore della Cisgiordania, una zona che Israele avrebbe dovuto evacuare per l'istituzione di uno stato palestinese.

I fondatori di Shvut Rachel si sono appropriati di terre palestinesi senza ottenere un'adeguata autorizzazione israeliana, contando però sul "sostegno di vari ministeri, dell'esercito e dell'amministrazione civile," come riportato da BT'selem.

La maggior parte degli avamposti israeliani è costituita da poche famiglie o da giovani coloni che vivono nelle roulottes o in altri ripari temporanei. Il finanziamento e il sostegno fornito da donatori privati e dal governo israeliano attraverso i consigli regionali della West Bank, serve per costruire le infrastrutture ed eventualmente per trasformare l'avamposto in un insediamento permanente.

A differenza degli insediamenti che sono autorizzati dal governo israeliano, ma violano il diritto internazionale, gli avamposti israeliani sono illegali anche secondo la legge israeliana in quanto non sono stati programmati da parte delle autorità israeliane designate.

Secondo i funzionari governativi e Yaakov Moshe, il sindaco di Shvut Rachel, la scorsa settimana un comitato di pianificazione israeliana ha retroattivamente legalizzato 115 appartamenti già costruiti o in costruzione nell'avamposto.

Gli attivisti di Peace Now stanno spingendo per investigare circa questa operazione, che ribalta la politica ufficiale israeliana di non trasformare gli avamposti in nuovi insediamenti. Contro questa accusa il ministero della Difesa israeliano si è difeso dicendo che "Shvut Rachel non è un avamposto isolato, ma un quartiere della colonia di Shilo."

I due insediamenti di Shilo e Shvut Rachel distano circa mezzo miglio, e questo fa parte della strategia chiara dei coloni, che stabiliscono i loro avamposti nei pressi di insediamenti riconosciuti. La dichiarazione del Ministero della Difesa evidenzia che è pratica comune di Israele usare gli avamposti per aumentare le attività delle colonie: gli avamposti sono autorizzati e fusi in insediamenti esistenti con l'affermazione che nessuna nuova colonia è stata creata.

Se questa sottile politica di espansione degli insediamenti è illegale secondo la legge internazionale, si scontra anche con il rapporto israeliano del 2005 commissionato dal governo che classificava Shvut Rachel come un avamposto - e non come un 'quartiere di Shilo' - e con la promessa di allora del primo ministro israeliano Ariel Sharon di smantellare qualsiasi avamposto.

Lunedì Netanyahu e Obama si incontreranno a Washington per discutere una vasta gamma di questioni. La ripresa dei negoziati di pace israelo-palestinese e lo smantellamento degli avamposti israeliani sulla terra palestinese, come primo importante passo verso la riconciliazione, avranno un posto di primo piano.

Mentre i funzionari del governo sottolineano come Israele abbia dimostrato in passato che può smantellare gli insediamenti (es. in Sinai e la Striscia di Gaza), è difficile credere nella intenzione di Israele di ritirarsi completamente dalla Cisgiordania data la costruzione in corso di sue colonie.

Il portavoce palestinese Ghassan Khatib ha dichiarato che la creazione di uno stato palestinese a fianco di Israele sta diventando "praticamente impossibile" a causa della massiccia costruzione di colonie e dei 500.000 israeliani che vivono già in più di 130 insediamenti approvati dal governo e in 100 avamposti non autorizzati in terra palestinese.

Hagit Ofran, dal progetto di monitoraggio delle colonie di Peace Now, ha osservato come le azioni del governo israeliano siano semplici e inviino ai coloni un messaggio chiaro: "Voi costruite illegalmente dove volete...e il governo di Israele approverà con effetto retroattivo."

ELENA VIOLA

Fonte: Alternative Information Center
 

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