“Stiamo pianificando assieme alla comunità internazionale di collegare Jenin alla linea Emek e a Gerusalemme”. Con queste parole martedì scorso Yisrael Katz, il ministro israeliano dei trasporti, ha descritto il nuovo piano ferroviario israeliano che mira a ripristinare l'antica linea ottomana Haifa-Nablus-Jenin, rimasta in vigore anche sotto il mandato britannico. Promesso già nel 2010 durante una visita del ministro nel nord della Cisgiordania, questo progetto sta ora diventando realtà. Secondo la mappa che ha acquisito il quotidiano israeliano Haaretz, il piano prevede la creazione di 11 diverse linee ferroviarie per una lunghezza totale di 475 chilometri, che si andrebbero a sommare ai 1100 chilometri di binari già esistenti in Israele.
Il piano, che è stato presentato a dicembre 2011, deve ora essere sottoposto all'amministrazione civile israeliana per eventuali modifiche. E fino ad ora non è stato fatto nessun riferimento al budget necessario.
Quest'opera, si legge su Haaretz, sarebbe indirizzata “ai residenti locali e agli altri passeggeri” ed unirebbe le città israeliane a quelle della Cisgiordania. Ma rimangono poco chiari i destinatari reali di questo ambizioso progetto. Innanzitutto, come afferma l'agenzia palestinese di stampa on-line Imemc, la realizzazione di un'opera simile significherebbe l'imposizione della sovranità israeliana su tutta la Cisgiordania.
Infatti il piano prevede la creazione di una linea ferroviaria che da Rosh Ha'ayin (a nord est di Tel Aviv) passerebbe attraverso la colonia illegale di Ariel, nel nord est della Cisgiordania.
Il piano proposto includerebbe anche la costruzione di un tunnel sotto Nablus, e la continuazione della linea fino agli insediamenti israeliani ad est della città palestinese. Un'altra linea percorrerebbe la Cisgiordania da nord a sud, Jenin, Nablus, Ramallah, la colonia illegale di Ma'ale Adummim, fino a Gerusalemme, Betlemme, Gerico, Hebron. E secondo il piano del ministero del trasporti la Valle del Giordano non verrebbe tagliata fuori: è stato previsto il tratto Eilat, Gerico, Beit She'an. Insomma, anche se, come afferma Haaretz, il progetto sarebbe destinato anche ai palestinesi, l'ultima proposta di Katz appare come un ulteriore tentativo di agevolare i movimenti dei coloni israeliani tra la Cisgiordania ed Israele e di rafforzare il regime di apartheid che vige nei Territori Palestinesi Occupati.
MARTA FORTUNATO