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Report della riunione del Coordinamento Nazionale Freedom Flotilla Italia - Benvenuti in Palestina

Domenica 20 maggio si è tenuta a Roma la riunione del Coordinamento Nazionale Freedom Flotilla Italia – Benvenuti in Palestina, con la presenza di compagni rappresentanti le strutture ed i coordinamenti della Liguria, di Milano, della Toscana, di Ancona, Roma, Napoli e Brindisi.

La prima parte della riunione è stata dedicata ad un bilancio della missione “Benvenuti in Palestina”, valutata positivamente in riferimento agli obiettivi raggiunti, primo fra tutti l’interesse mediatico ottenuto e l’impatto sulla società civile palestinese, senza dimenticare le contraddizioni aperte anche nell’opinione pubblica israeliana. A partire da questo successo, si deve aprire la riflessione su tre elementi importanti.

  1. E’ necessario proseguire sulla strada dell’affermazione del diritto di muoversi liberamente da e per la Palestina, facendo della pratica di dichiarare apertamente “Io vado in Palestina” un comportamento diffuso fra chi si reca in Palestina. Non si tratta di un’astratta affermazione di principio, ma di una battaglia politica volta a mettere in discussione il diritto che l’occupazione israeliana si è arrogato di decidere chi e perché può o non può raggiungere la Palestina.
     
  2. Bisogna lavorare per coinvolgere nella battaglia per l’affermazione del diritto di movimento tutte le realtà e le associazioni che promuovono viaggi in Palestina, comprese le strutture di ispirazione religiosa.
     
  3. Si è evidenziata una profonda discrasia fra il successo mediatico e la diffusa simpatia nell’opinione pubblica guadagnati da “Benvenuti in Palestina” e l’indifferenza, quando non la vera e propria ostilità, manifestate da gran parte dei movimenti di solidarietà con la Palestina. A questo proposito, è corretto operare una distinzione fra chi ha assunto questi atteggiamenti per motivi ideologici e/o per assenza di confronto, mantenendosi tuttavia nell’ambito di un dissenso politico, e chi, invece, si è posto e continua a porsi sul terreno della provocazione e della diffamazione. Appare evidente come ad ogni avvio di campagne che mettono in grave imbarazzo lo Stato sionista, corrisponda con precisione matematica il contemporaneo avvio della diffusione di mail, sms e quant’altro possa essere utilizzato per diffamare e delegittimare sia l’iniziativa, sia i compagni più esposti, senza limite nemmeno al grottesco: si è arrivati a sostenere che la Freedom Flotilla non esista più! Poiché è chiaro a tutti a chi queste provocazioni facciano gioco, indipendentemente da chi sia l’occasionale autore materiale, riteniamo che la migliore risposta possibile sia l’evidenza della nostra iniziativa contro l’assedio e l’occupazione della Palestina. Non ci lasceremo coinvolgere in polemiche sterili, che ci farebbero solo perdere tempo.

La partenza della Estelle dalla Svezia è programmata per le prossime settimane, e stiamo già lavorando per garantire la logistica dei porti italiani, che potrebbero essere gli ultimi toccati prima di puntare verso le coste palestinesi.

Il nostro compito prioritario è quello di costruire attorno alla Estelle il più ampio fronte di sostegno, solidarietà e, soprattutto, partecipazione. I compagni svedesi hanno messo la Estelle a disposizione di chiunque voglia contribuire alla battaglia contro l’assedio e l’occupazione; a sua volta, chiunque voglia contribuire al sostegno dell’avventura della Estelle, non ha che da farsi avanti.

Nei prossimi giorni, daremo vita ad incontri territoriali con tutte le associazioni, i movimenti, le comunità palestinesi, le forze politiche e sindacali, per illustrare la missione della Estelle e verificare la disponibilità a collaborare alla riuscita dell’iniziativa, per arrivare entro la fine di giugno ad un’assemblea nazionale. Nel frattempo, iniziamo la campagna di sottoscrizione, perché il viaggio della Estelle sarà sostenuto dalle donazioni, non potendo contare su finanziamenti statali o governativi, che sarebbero in contrasto con lo spirito popolare ed autogestito dell’iniziativa.

Oltre ai porti dove sosterà, verificheremo la possibilità di altre iniziative di contatto con la Estelle in altre località, organizzando manifestazioni su barche che raggiungano in mare il nostro veliero.

Per quanto riguarda il contributo italiano al carico della Estelle, si è proposto di caratterizzarlo nel segno della solidarietà con i pescatori di Gaza, raccogliendo materiale utile per il loro lavoro, come reti da pesca, ecc.

Abbiamo deciso di sostenere anche un altro progetto che stanno sviluppando le organizzazioni canadesi e statunitensi, che – per motivi geografici – non possono partecipare direttamente alla missione della Estelle. Si tratta del progetto Gaza’s Ark, rispetto al quale pubblicheremo nei prossimi giorni la traduzione del documento esplicativo redatto dai promotori. In sintesi, si tratta della costruzione a Gaza, con materiali e manodopera palestinesi, di un’imbarcazione destinata a trasportare i prodotti locali per l’esportazione, con l’obiettivo di contribuire all’autonomia economica e produttiva palestinese.


All’ultimo punto all’o.d.g., l’associazione DIMA ed il progetto della costruzione dell’asilo “Vittorio Arrigoni” a Khan Younis. Nei prossimi giorni verrà stampato e distribuito il materiale informativo e partiranno le iniziative di raccolta fondi, prima fra tutte la manifestazione spettacolo che stanno organizzando i compagni e le compagne di Napoli.
 

Con la Palestina nel cuore, fino alla vittoria!
 

Coordinamento Nazionale Freedom Flotilla Italia – Benvenuti in Palestina
 

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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