Ieri è stata una giornata di Resistenza all'Università Roma 3. Infatti nonostante fosse pubblicizzata da settimane, pochi minuti prima dell'assemblea, il preside della facoltà di Lettere e Filosofia ha vietato l'assemblea intitolata “No Expo No israele”, indetta dal Collettivo di Scienze Politiche insieme al Comitato “No Expo No Israele” cittadino. La scusa del divieto è stata una fantomatica norma di autoregolamentazione interna, che stabilisce il “silenzio” pre-elettorale, in vista delle elezioni.
Un silenzio abnorme, della durata di svariate settimane, imposto anche ad argomenti ed a strutture che con la campagna elettorale non hanno nulla a che vedere. Una censura mascherata da una meschinità burocratica, che segue di poche settimane il divieto imposto dalla stessa Università RM3, al programmato incontro ‘Europa e Medio Oriente. Oltre gli identitarismi’ (16 febbraio). Iniziativa in cui era prevista la partecipazione dello storico israeliano Ilan Pappé, presso il Centro studi Italo-Francesi di Roma 3 ed al quale, all'ultimo momento, fu revocato l'invito, determinando quindi l'annullamento dell'evento nella stessa sede universitaria.
Ieri si è assistito all’ennesima, gravissima e inaccettabile manifestazione della censura operata nei confronti della libertà di espressione nelle università italiane, da parte di istituzioni e dirigenti che cedono vilmente alle pressioni della lobby sionista ed alle indebite ingerenze dell'Ambasciata israeliana. Una entità straniera che con arroganza impunita, - aveva inutilmente tentato un sabotagio simile anche all'Università La Sapienza -, continua ad ingerire nel dibattito e nelle iniziative pubbliche che si organizzano nelle università italiane. Volendo stabilire “chi” e di “cosa” si può parlare.
Ma ieri c'è stato chi ha deciso di resistere. Infatti, seppur tra difficoltà tecnico-organizzative e sotto la pressione “istituzionale”, i promotori hanno deciso di mantenere l'iniziativa dentro la stessa facoltà, spostandosi di qualche metro, dall'atrio interno a quello esterno, improvvisando un'assemblea con mezzi “militanti”, nella quale si sono susseguiti una mezza dozzina di interventi e che ha coinvolto decine di studenti. Ottenendo anche più visibilità del previsto.
Una “tenuta” che fa onore soprattutto agli studenti che si sono assunti tale responsabilità e che onora lo spirito che dovrebbe animare tutti e tutte, in questo periodo di celebrazione del 70° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Un carattere di lotta contro le ingiustizie e di resistenza alla prepotenza, che sempre più spesso viene sacrificato per miseri compromessi al ribasso, accondiscendenti verso il potere e arroganti verso chi vi si oppone anche solo attraverso l'espressione di opinioni discordanti dalla narrativa padronale.
CONTRO LA CENSURA PADRONALE E SIONISTA,
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
Comitato “NO Expo NO israele” di Roma