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Violenza israeliana a Gaza: vendite di armi da aumentare?

Le vendite militari israeliane, a seguito delle violenze di questi giorni contro la Striscia di Gaza, cresceranno? E aumenteranno le vendite sul mercato dopo i test compiuti sul nuovo sistema anti missile Iron Dome?

L’attuale escalation di violenza al confine tra Israele e la Striscia di Gaza è iniziata con l’assassinio da parte israeliana del Segretario Generale dei Comitati di Resistenza Popolare, Zuhair Al-Qaisi, e di Ahmed Al-Hanani, membro del PRC di Nablus deportato nella Striscia. Secondo l’esercito israeliano, i due stavano “pianificando un attacco terroristico combinato che avrebbe dovuto realizzarsi in Sinai nei prossimi giorni”. Il PRC ha subito risposto a questi omicidi lanciando missili in territorio israeliano.

Funzionari israeliani hanno detto alla stampa locale che, seppure avevano considerato la possibilità di un’istantanea reazione palestinese agli omicidi, erano certi che il nuovo sistema anti-missile israeliano Iron Dome avrebbe funzionato. Infatti, il conseguente scambio di fuoco ha permesso di testare il nuovo sistema in condizioni operative complete per la prima volta dalla sua creazione, nel marzo 2011.

Il sistema anti-missile Iron Dome è programmato per distruggere i missili a corto raggio e i proiettili di artiglieria da 155mm e con un raggio d’azione di 70 chilometri. Il sistema ha tre componenti principali: un radar di rilevamento e monitoraggio costruito da Elta, un sistema di controllo e di gestione della battaglia (BMC) costruito da mPrest Systems (compagnia di software israeliana) e un’unità missilistica, che lancia missili di intercettamento Tamir, equipaggiati con sensori elettro-ottici e diverse ali di guida per una migliore manovrabilità. I missili sono prodotti da Rafael.

Il radar individua i missili in arrivo e intercetta la loro traiettoria. Poi, il sistema BMC calcola il luogo di caduta attraverso i dati a disposizione e utilizza l’informazione per determinare se il missile rappresenta un concreto pericolo per l’area che andrà a colpire; solo in questo caso viene lanciato un missile di intercettamento per distruggere il missile prima che raggiunga il punto di impatto. Il sistema è progettato per intercettare solo i missili diretti verso target specifici.

I creatori del sistema Iron Dome spiegano che può essere utilizzato giorno e notte, anche in condizioni climatiche avverse, e può rispondere a minacce multiple allo stesso tempo. Il sistema era stato testato solo per operazioni limitate dopo la sua costruzione, ma l’attuale ondata di violenza è stata la perfetta occasione per provare il suo funzionamento in condizioni reali e non simulate.

Secondo l’esercito israeliano, Iron Dome ha intercettato oltre il 90% dei missili che ha individuato nei primi due giorni di attacco e l’80% negli ultimi due. Una percentuale più alta di quella attesa dagli stessi produttori.

Il maggiore Nissim Hadas, presidente di Elta (la compagnia che ha costruito il radar del sistema), citato nel sito dell’esercito israeliano, avrebbe detto: “La sensazione è quella di essere riusciti a produrre un sistema che garantisce protezione”. Tuttavia, avrebbe anche detto che nonostante “il successo indubbio di Iron Dome, è necessario migliorarlo”.

Lo sviluppo del sistema Iron Dome è stato parzialmente finanziato dagli Stati Uniti, che hanno fornito 205 milioni di dollari per la sua implementazione. Il 9 maggio 2011, il quotidiano Ha’aretz ha riportato le parole del direttore generale del Ministero della Difesa, il maggiore Udi Shani: Israele intende investire circa un miliardo di dollari nei prossimi anni per lo sviluppo e la produzione di Iron Dome.

“Stiamo definendo il target finale per l’assorbimento del sistema, in termini di organizzazione e fondi. Stiamo pensando a 10-15 batterie di Iron Dome. Investiremo circa un miliardo di dollari. Questo è l’obiettivo”, aveva detto Shani.

Sono tre le compagnie israeliane coinvolte nello sviluppo del nuovo sistema. Una è Elta Systems Ltd., gruppo sussidiario delle Industrie Aerospaziali Israeliane. Elta è una delle maggiori compagnie di difesa elettronica specializzata in diversi campi. La compagnia è stata fondata nel 1967; nel 2006 le vendite hanno raggiunto gli 805 milioni di dollari, di cui il 90% esportazioni verso le forze armate di tutto il mondo e solo il 10% interne al mercato israeliano.

Per lo sviluppo di Iron Dome, Elta ha avuto come partner Rafael Advanced Defence Systems LTD., compagnia israeliana fondata nel 1948 come Laboratorio di Difesa Nazionale di Israele per la costruzione di armi e tecnologie militari all’interno del Ministero della Difesa. Iron Dome è stato finalizzato da Rafael. Nel 2002 Rafael è stato incorporato come compagnia a capitale limitato nelle proprietà del governo israeliano e ha registrato un profitto di 37 milioni di dollari su 830 milioni di dollari di vendite nel primo anno.

Attualmente Rafael è in lizza per un contratto con l’esercito americano, bando pubblicato nell’ottobre 2011 per fornire un sistema di difesa contro i missili a corto raggio, come i Katyusha 107mm. In un comunicato stampa della compagnia, il direttore di Rafael Yossi Druker ha detto che il contratto avrebbe inizialmente permesso la vendita del sistema Iron Dome all’esercito americano per una prima valutazione, ma che avrebbe potuto condurre ad un più ampio accordo se il sistema in questione fosse adatto all’acquirente.

Nella gara d’appalto, Rafael è in competizione con Lockheed Martin e Northrop Grumman Space & Mission Systems che, secondo Aviation Week, avevano guadagnato rispettivamente 8,6 milioni di dollari e 5,9 milioni di dollari per lo sviluppo di un prototipo di hardware per sistemi simili, volti a intercettare missili a corto raggio. Entrambe le compagnie presenteranno la loro offerta all’esercito americano entro la fine del 2012.

Aviation Week ha inoltre spiegato che tra le compagnie che sviluppano simili sistemi di difesa c’è Raytheon, che offre il sistema Centurion Land-based Phalanx Weapon, molto utilizzato in Iraq. Centurion ha permesso di intercettare e prevenire oltre 110 attacchi di mortaio. Secondo la rivista, il sistema Centurion è inoltre in grado di intercettare missili, proiettili di artiglieria e mortai ed è stato recentemente migliorato al fine di evitare il fuoco amico e fuoco in aree sensibili.

Rafael ha “assunto” la compagnia mPrest Systems per sviluppare il sistema di gestione della battaglia e di controllo delle armi per Iron Dome. mPrest è una compagnia privata israeliana che produce sistemi ad alta performance, inclusi il Command & Control e Homeland Security. Fondata nel 2000, è per il 50% di proprietà di Rafael.

Ad oggi sono tre le batterie di Iron Dome operative. Secondo Jane’s Missiles and Rockets, una quarta batteria doveva essere prodotta entro la fine del 2011 o nelle prime settimane del 2012 e posta ad Haifa per proteggere le raffinerie di petrolio e i tank di ammoniaca nel porto della città. Jane’s ha aggiunto  che il Ministero della Difesa ha previsto un budget speciale per la costruzione di altri tre Iron Dome entro l’anno.

Probabilmente l’attuale ondata di violenza israeliana contro la Striscia di Gaza aiuterà Rafael a presentare i propri prodotti all’esercito americano, ma al prezzo delle vite di 25 palestinesi, uomini, donne e bambini uccisi da venerdì, e trasformando milioni di palestinesi e israeliani in topi di laboratorio.

SERGIO YAHNI
Traduzione a cura di Emma Mancini

Fonte: Alternative Information Center
 

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