I profughi palestinesi

I rifugiati palestinesi e i palestinesi internamente dislocati (Internally Dislocated People -IDP-) rappresentano il caso di dislocamento numericamente più grande e più a lungo irrisolto del mondo odierno. Nel 60° anniversario della Nakba (parola che significa catastrofe in arabo con la quale si riferisce agli eventi del 1948, quando la Palestina venne distrutta e i suoi abitanti dislocati massicciamente da parte di Israele), si calcola che ogni 5 rifugiati nel mondo 2 siano palestinesi. All’inizio del 2007 c’erano approssimativamente 7 milioni di rifugiati palestinesi e 450000 palestinesi internamente dislocati (IDP). Essi rappresentano il 70% dell’intero popolo palestinese nel mondo (9.8 milioni).

I rifugiati palestinesi includono coloro che diventarono rifugiati a seguito della guerra arabo israeliana del 1948 e quelli che lo diventarono successivamente alla guerra del 1967, così come coloro che non diventarono rifugiati né a seguito della prima né a seguito della seconda guerra, ma che trovandosi all’epoca al di fuori dei confini di quello che era allora il territorio palestinese furono impossibilitati a tornare oppure non lo fecero nutrendo il timore ben giustificato di essere perseguitati.

Il più grande gruppo di rifugiati è costituito da coloro che vennero espulsi o dislocati dai loro luoghi d’origine successivamente alla Nakba. Gli IDP includono ugualmente quei palestinesi che furono dislocati all’interno di Israele e dei territori palestinesi occupati (OPT).

Il dislocamento dei palestinesi all’interno dei territori palestinesi occupati continua ancora oggi implacabile. Migliaia di persone sono state dislocate con la forza nella Valle di Giordania successivamente a chiusure di strade, limitazione degli spostamenti, demolizione di case, ordini di evacuazione. Minacce d’espulsione gravano sulle teste di coloro che sono rimasti. Simili esempi di dislocamento forzato sono presenti in Israele dove lo sviluppo delle aree urbane designate esclusivamente al beneficio della comunità ebraica sta causando il dislocamento forzato della popolazione indigena palestinese nel Naqab –Negev- e in Galilea.

I rifugiati palestinesi che risiedono oggi in paesi ospitanti sono ugualmente esposti al dislocamento forzato. L’occupazione USA dell’Iraq, avvenuta nel 2003, ha costretto circa 34.000 rifugiati palestinesi ad abbandonare il paese. Nel 2007 più di 31.000 persone furono inoltre dislocate dal campo profughi di Naher al Bared in Libano e la maggior parte non poterono ritornare.
Sei decadi dopo l’inizio del dislocamento forzato dalla loro terra i rifugiati e gli IDP palestinesi non hanno ancora potuto beneficiare di soluzioni o riparazioni (ritorno, restituzione, ricompensa) che, sulla base del diritto internazionale, delle risoluzioni delle Nazioni Unite e della pratica giuridica, dovrebbero corrispondere alle ingiustizie subite.

 

Le informazioni presenti in questa scheda sono tratte dal sito www.badil.org

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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