Antinazismo

APPELLO: per una giornata di mobilitazione nazionale contro l'aggressione militare e l'assedio di Gaza

L'esercito israeliano sta consumando l'ennesima aggressione contro i palestinesi presenti in tutto il territorio della Palestina storica e contro la Resistenza all'occupazione. Sono centinaia i morti, migliaia i feriti, gli arrestati e i torturati, tra cui donne e bambini, con la sola “colpa” di essere palestinesi, di essere nati e, soprattutto, di vivere in Palestina. Raccolti agricoli, abitazioni, attività commerciali, luoghi di culto, scuole, ospedali e decine di altre strutture distrutte!

I sionisti, grazie al sostegno economico, politico, scientifico e militare dei governi imperialisti occidentali e di quelli servili arabi, dei mezzi d'informazione e dell'ideologia padronale egemone in occidente, possono portare avanti il loro piano di colonizzazione e pulizia etnica dei nativi di quella terra, ogni dannato giorno, senza alcuna tregua.

Riflessioni sulla "questione sionista"

«Alle spalle del verde villaggio giordano di Karameh, la terra si alza in impervie colline pietrose dove un campo profughi Palestinese era il quartier generale dei combattenti rivoluzionari palestinesi. Nel marzo del 1968 la forza d’assalto israeliana, nelle prime nebbie del mattino, marciò su Karameh decisa ad eliminare in poche ore lo zoccolo duro della resistenza palestinese. Prima di mezzogiorno tutto era distrutto, ma quelle bande di combattenti armati alla leggera e del loro coraggio furioso, non cedettero ed Israele dovette ritirarsi velocemente, abbandonando veicoli e carri armati. In poche ore la notizia della battaglia si diffuse ovunque e tutti i giovani del mondo cominciarono ad indossare le Kefie quadrettate palestinesi, come simbolo della rivoluzione e della forza dei deboli.»

Chiunque si ritenga antifascista, perché legato ai valori della Resistenza intesa come lotta al nazi-fascismo, non può che essere in modo altrettanto coerente anti-sionista, perché individua nella logica di guerra e di apartheid, che caratterizzano sia lo stato di Israele sia la sua politica, la natura razzista, neo colonialista e fascista che, fin dalle origini, si è espressa con l’usurpazione della terra e della libertà del popolo Palestinese. Natura che attraverso pratiche genocide mira all’eliminazione sia “fisica” della popolazione, sia della sua memoria storica e delle tracce geografiche della sua esistenza.

RESISTENZA SEMPRE

25 aprile 1945 (Liberazione d'Italia) - 15 maggio 1948 (Nakba palestinese)

Il 14 maggio del 1948 in Palestina viene proclamata la nascita dello stato d'Israele, ovvero del regime dei coloni sionisti che da decenni si erano insediati nell'area con il supporto dell'Impero Britannico. Dal giorno successivo, il 15 maggio, ricordato dal popolo palestinese come il giorno della Nakba (la Catastrofe), la Palestina è scomparsa dalle carte geografiche e un popolo che aveva mantenuto la sua identità per secoli, pur nella colonizzazione romana, bizantina, ottomana e britannica, è diventato un popolo profugo non solo nei paesi vicini ma anche nella sua terra.

FPLP: l'opzione della resistenza è la via per liberare i prigionieri

Non sorprende nessuno che il governo di occupazione sionista habbia rifiutato di attuare l'accordo per rilasciare il quarto gruppo di prigionieri veterani detenuti nelle prioni di occupazione da prima l'attuazione degli accordi di Oslo. I prigionieri vengono utilizzati come ricatto politico e sono stati costretti a rinunciare alla loro libertà per 20 anni.

Continuando a ipotecare il rilascio di cinquemila prigionieri e detenuti - tra cui centinaia in detenzionae amministrativa, malati e bambini - ai negoziati significa che il loro destino sarà legato alle concessioni, politiche rifiutate dai prigionieri.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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