Dal nostro punto di vista, antisionista e antimperialista, anche quest'anno le mobilitazioni per la ricorrenza della Liberazione dal nazifascismo (25 Aprile, 71° anniversario), hanno espresso risultati apprezzabili.
Consolidando le esperienze degli anni precedenti, in particolare a Milano e a Roma, è stato possibile, attraverso un lavoro di coinvolgimento unitario, riaffermare la contestazione e l'interdizione delle istanze sioniste. Impedire, quindi, al revisionismo storico, sempre più asservito alle logiche del profitto e della faziosità lobbistica, di riscrivere la storia in termini antiproletari e pro-imperialisti. Una sorta di “scippo” storico perpetrato ai danni di una delle pagine più gloriose della storia di classe (proletaria). Con l'intento di piegarla agli imperanti diktat egemonici delle classi dominanti.
A Milano rumorosa e partecipata è stata la contestazione alla vulgata sionista, malcelata nel Cavallo di Troia col logo della “Brigata Ebraica”, in cui si sono esibiti anche alcuni candidati sindaco della città, varie consorterie affaristico-burocratiche e i compari della “sinistra per israele”, in cerca di consenso in vista delle elezioni e a guardia del “tesoretto” della comunità ebraica. A poco sono valsi, però, gli assist serviti da certi media padronali, per la manipolazione in chiave antisemita dei netti contenuti antisionisti, antirazzisti e anticolonialisti emersi nella contestazione alla presenza dei simboli dell'entità israeliana. Nell'illogicità storica di legittimare l'Occupazione della Palestina con la lotta di Liberazione dal nazifascismo in Italia.