Antinazismo

Chi minaccia chi. La memoria corta di chi ha la coscienza sporca

A seguito della voluta confusione concepita sugli organi di stampa crediamo siano utili alcune ulteriori precisazioni in merito alle nostre posizioni.

L’antifascismo non si può racchiudere dentro recinti ideologici che servono solo a mascherare opportunismi di oggi. Noi ci rifacciamo a quanto l’ANPI affermava nel suo primo Congresso svolto a Roma tra il 06 ed il 09 dicembre del 1947: «l’antifascismo deve essere inteso come lotta contro chi minaccia le libertà individuali, nega la giustizia sociale e discrimina i cittadini». Per noi quindi schierarsi al fianco di tutti i popoli che lottano per le libertà individuali, per la giustizia sociale e contro la discriminazione è un atto doveroso ed inevitabile.

Celebrazione del 25 Aprile - di Giorgio Forti (Rete ECO)

Nell’imminenza del 25 Aprile, 70° anniversario della Liberazione dal Nazi-Fascismo, celebriamo con gioia la fine della tirannia in Italia ed in Europa nel 1945, e con commosso ricordo celebriamo coloro che hanno combattuto e sofferto e dato il meglio di sé stessi, anche la vita, per ripristinare in Italia e nel mondo le condizioni per una vita fraterna e civile. Tra tutti costoro non distinguiamo per nazionalità: ci è grato ricordarli tutti, italiani, sovietici, jugoslavi, europei occidentali di tutte le nazioni compresi i Resistenti tedeschi, americani del Nord e del Sud, donne e uomini di tutto il mondo.

Con orgoglio ricordiamo che da quella lotta per Libertà, Giustizia ed Uguaglianza è nata la nostra Repubblica Italiana fondata su quei valori, che sono stati sanciti nella Costituzione repubblicana (purtroppo tuttora inapplicata in buona parte), una delle più intelligenti ed umane esistenti. È tale proprio perché è stata elaborata dai membri di una Assemblea Costituente eletta dal popolo italiano, dove erano persone che rappresentavano modi di pensare e di sentire la vita della società molto diversi tra loro: tra loro vi erano rappresentanti cattolici di varie tendenze politiche, socialisti, comunisti, liberali.

Appello: per un 25 Aprile di Liberazione e antisionista!

Milano, 25 Aprile 2015 sempre!

Al fianco della Resistenza palestinese,
di tutte le resistenze e le lotte di liberazione

Il 25 Aprile di settanta anni fa, con l'insurrezione di Milano e di altre città italiane, si concludeva la lotta di Liberazione del popolo italiano contro il fascismo e l'occupazione nazista. La gran parte delle città e delle province italiane, dopo l'otto settembre, veniva liberata dal popolo in armi. Quest’anno il 25 Aprile cade in una situazione dove i venti di guerra sono impetuosi, fin dentro l’Europa, come dimostra l'aggressione occidentale all'Ucraina. Il fronte imperialista Usa, Ue e Israele rappresenta il principale nemico dei popoli, mentre la straordinaria tenacia della Palestina fa da esempio alle lotte che hanno origine ovunque questi predatori mettano le loro mani: una granitica trincea di resistenza che rafforza e alimenta tutte le altre.

Ilan Pappè: "Destra e sinistra israeliana non hanno mai fatto i conti con la propria natura coloniale"

Nonostante l’intervento a gamba tesa della lobby sionista sull’Università di Roma Tre, si è tenuta lo stesso la conferenza “Europa e Medio Oriente oltre gli identitarismi” con lo storico israeliano Ilan Pappè.  Gli organizzatori – tra cui diversi docenti delle università romane, hanno dovuto cambiare la location.

Dall’iniziale aula in piazza Campitelli al centro congressi di via dei Frentani gestito dalla Cgil. L’aula della conferenza alle 14.00 era già strapiena e con posti in piedi. E’ stata approntata un’altra sala con un collegamento audiovisivo con la sala principale ed anche questa si è rapidamente riempita. Insomma sul piano della partecipazione – moltissimi i giovani – un risultato importante che potrebbe spegnere la boria dei sionisti nostrani per aver ostacolato la conferenza con Ilan Pappè.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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