Antirazzismo

Report Riunione Nazionale BDS

IN ITALIA SI RAFFORZA IL MOVIMENTO PER IL
BOICOTTAGGIO, DISINVESTIMENTO E SANZIONI

CONTRO ISRAELE

Bologna, 27 Gennaio 2012

Il 21 ed il 22 gennaio si è svolta a Bologna la terza riunione nazionale del movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) contro Israele. Circa 80 attivisti provenienti da oltre 20 città italiane, in rappresentanza di svariati collettivi, partiti ed associazioni sparsi in tutta Italia hanno partecipato. La riunione aveva lo scopo di approfondire l’andamento e i contenuti delle campagne in corso, stabilire punti strategici ed un metodo di lavoro condiviso, migliorare la conoscenza reciproca delle diverse realtà italiane attive e del loro operato, e ripensare l’organizzazione logistica del movimento BDS italiano.

I due giorni si sono svolti in un clima di grande entusiasmo e collaborazione, condividendo le conoscenze e le pratiche, e delineando strategie e obiettivi del movimento nel futuro. Si sono approfonditi i contenuti delle 4 campagne più diffuse a livello nazionale: STOP AGREXCO, STOP SODASTREAM, STOP THAT TRAIN ed il boicottaggio accademico e culturale. Per ognuna sono stati individuati contenuti, strategie, risvolti legali e piano di lavoro nello specifico. L’assemblea ha scelto di sospendere momentaneamente la campagna contro l’AGREXCO in attesa di un chiarimento sul futuro dell’azienda finita in liquidazione nel 2011. Nei mesi futuri si lavorerà dunque a livello nazionale sulle restanti 3 campagne: per ciascuna è stato individuato un chiaro programma di azioni da lanciare parallelamente, localmente e a livello nazionale.

Un quarto gruppo di lavoro dedicato all’individuazione di nuove campagne da sviluppare nei mesi futuri, in base al lavoro portato avanti dai gruppi locali, ha scelto tre potenziali tematiche su cui lavoreranno rispettivamente tre commissioni allo scopo di approfondire l’analisi ed individuare un programma d’azione da lanciare a partire da settembre 2012.

Tali tematiche sono:

Benvenuti nel primo Stato-Bunker del mondo

Benvenuti nel primo Stato-bunker del mondo: c’è posto solo per gli ebrei nel regime di Israele, la “città in mezzo alla selva”.

 

da: lahaine.org, 26.1.2012

Tornano sempre sulla stessa cosa. La scorsa settimana il Parlamento israeliano ha riattualizzato una legge di 59 anni fa, che originariamente voleva impedire che centinaia di migliaia di palestinesi tornassero alle case e alle terre dalle quali erano stati scacciati dalla creazione dello Stato di Israele.

Il proposito della draconiana Legge di Prevenzione dell’Infiltrazione del 1954 era rinchiudere qualsiasi palestinese che riuscisse a sfuggire ai franchitiratori che proteggevano le frontiere del nuovo Stato. Israele credeva che solo un castigo selvaggio e la dissuasione potessero assicurare il mantenimeto della assoluta maggioranza ebrea che aveva appena creato con una campagna di pulizia etnica.

La giornata della memoria... che dimentica!

Una legge del parlamento italiano nel 2000 ha istituito la giornata della memoria, che da allora si commemora il 27 gennaio di ogni anno. La proposta, giunta a livello internazionale, aveva come intento quello di ricordare con una ricorrenza annuale le vittime del nazismo, del fascismo e dell'Olocausto e di onorare coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

Il testo dell'articolo 1 della legge definisce così le finalità del Giorno della Memoria:

«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.»

Lodevole commemorare le vittime di uno degli stermini del '900 (sicuramente il più "famoso", ma di certo non l'unico) ma interessante notare come nel ricordo vengano volutamente commesse alcune dimenticanze.

A proposito del riconoscimento preventivo dello Stato palestinese

A proposito del riconoscimento preventivo dello Stato palestinese, mi limito ad osservare che almeno dalla morte di Arafat in poi, le azioni dell'ANP (Autorità Nazionale Palestinese, alias OLP o Fatah) non sono più solo indotte da Israele, ma piuttosto coordinate con gli organi dello Stato israeliano, vedi ad esempio l'organizzazione e il ruolo della polizia palestinese, e in politica internazionale basti ricordare il caso del rapporto Goldstone. Non vedo perché un'azione politica piuttosto rilevante come quella annunciata non debba essere come altre preventivamente concordata.

I funzionari che guidano l'ANP (OLP-Fatah) non sono affatto persone stupide e sanno benissimo che non potranno disporre, come vorrebbero, di uno Stato palestinese autonomo in accordo con Israele. Allora a che cosa mirano? Si accontentano di uno Stato "temporaneo", come è nei programmi israeliani, o più modestamente di continuare a gestire l'ANP, così com'è, o più realisticamente di “tirare a campare” per qualche anno ancora.

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