Antisionismo

I BOMBARDAMENTI A GAZA IL TERRORISMO DI STATO ISRAELIANO

Da venerdì 9 marzo Israele sta bombardando la Striscia di Gaza, e finora ha provocato oltre 20 morti (tra cui tre minori) e 38 feriti, e questa offensiva dal cielo lascia presagire che ci siano ampie possibilità anche di un intervento da terra.

Il lancio di razzi verso Israele non può essere messo sullo stesso piano dei bombardamenti israeliani, per l'evidente sproporzione tra le due parti; chi lo fa si rende responsabile della solita mistificazione che ha come scopo quello di tutelare ancora una volta Israele e assicurargli impunità. Sosteniamo con forza il diritto alla resistenza del popolo palestinese.

Appello pubblico agli scrittori internazionali: non partecipare alla celebrazione dell'apartheid di Gerusalemme!

Stiamo scrivendo dalla Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele (PACBI) per esortarvi fortemente ad annullare la vostra partecipazione al Festival Internazionale degli Scrittori che si terrà a Gerusalemme (Mishkenot Sha'ananim) dal 13 al 18 maggio 2012.

Essere presenti sarebbe inavvertitamente come dare l'approvazione alle politiche israeliane di colonialismo, apartheid e occupazione. Questo soprattutto in considerazione dei legami tra il festival e l'establishment israeliano politico e culturale, che utilizza il festival come un'opportunità per presentare Israele come un paese normale, mostrando la sua "bella faccia" e la sua vivace comunità artistica e culturale [1]. Israele, tuttavia, non è un paese normale e non dovrebbe essere ammesso nell'arena culturale globale fino a quando non rispetterà il diritto internazionale e riconoscerà il diritto del popolo palestinese alla libertà, all'uguaglianza e alla giustizia.

In risposta alle accuse di Finkelstein contro il movimento BDS

In un'intervista (visionabile in questa pagina) Finkelstein accusa il movimento BDS di non essere chiaro rispetto alla questione del diritto di esistere di Israele, dicendo che mentre utilizza la legge internazionale per rivendicare il diritto dei palestinesi - i tre punti della campagna riguardano la fine dell'Apartheid e dell'occupazione, il diritto al ritorno dei profughi e la parità dei diritti per gli arabi che vivono in Israele - al tempo stesso non si esprime chiaramente rispetto al riconoscimento di Israele, che pure è sancito dal diritto internazionale.

Dalla parte dei diritti umani... e della verità

A giugno 2011 si svolgeva la kermesse "Unexpected Israel": in Piazza Duomo, pieno centro di Milano, per una settimana la propaganda sionista ha mostrato con immagini e suoni i traguardi raggiunti in diversi campi tecnologici, scientifici e culturali.

Parallelamente un insieme di persone si organizzava per denunciare l’abisso che si frappone tra la realtà di un paese criminale e razzista e ciò che l’installazione multimediale “l’Israele che non ti aspetti” propagandava: un paese tecnologicamente avanzato, culturalmente ricchissimo, sicuramente democratico.

In quei giorni Roberto Jarach, il presidente della Comunità Ebraica milanese, affermava: "è triste e incredibile che durante una manifestazione improntata sulla riconoscenza reciproca e sugli sviluppi economici e scientifici ci sia questo tipo di boicottaggio violento e questa virulenza contro tutto ciò che rappresenta Israele".

Dal 16 al 19 febbraio, alla fiera di Rho si è tenuta la Borsa Internazionale del Turismo. L’impianto dello stand non era troppo dissimile all’installazione dell’estate passata: immagini affascinanti di paesaggi e persone, musica, filmati proiettati su enormi schermi. Il tentativo di porsi come paese pienamente europeo in questa fiera si è concretizzato nella scelta logistica di porsi in mezzo agli stati europei, lontano dalla zona in cui c'erano gli stand di quel pezzo di Asia che Israele occupa.

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