Antisionismo

"NON VIOLENZA": STRATEGIA PER LA RESISTENZA PALESTINESE?

Le manifestazioni settimanali di Bil'in e i progetti non violenti nei villaggi di al-Ma'sara, at-Tuwani e Nabi Saleh sono diventati i nuovi simboli della lotta palestinese. Oggi anniversario della battaglia di Bil'in contro Muro.

Nablus (Cisgiordania), 17 febbraio 2012

(nella foto, manifestazione a Bil’in, dal sito ism-norcal.org)

Puo’ la resistenza popolare non violenta mettere fine all’occupazione israeliana? Come a Bil’in, che proprio oggi celebra con un grande raduno il settimo anniversario della sua battaglia contro il Muro costruito da Israele in Cisgiordania? Sami Awad, direttore esecutivo dell’Holy Land Trust (HLT) non sembra avere alcun dubbio sull’efficacia di questa via come strategia per combattere la politica israeliana di colonizzazione ed occupazione della terra. Questa organizzazione non profit con base a Betlemme, fondata nel 1998, promuove programmi che mirano a dare maggior potere alla comunità locale attraverso la diffusione del concetto e della pratica della resistenza popolare non violenta.

Commemorazioni per la Giornata della Terra Palestinese

Commemorazioni per la Giornata della Terra Palestinese:
partecipa alla Giornata Globale di Mobilitazione per il BDS

il 30 marzo 2012!

Per commemorare la Giornata della Terra, il Comitato Palestinese per il BDS invita le persone di coscienza di tutto il mondo ad unirsi, nella Giornata Globale di Mobilitazione per il BDS il prossimo 30 marzo, in solidarieta' con la lotta per la liberazione, giustizia ed eguaglianza del popolo palestinese e per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro Israele, fino a che non assolvera' ai suoi obblighi internazionali.
Qui di seguito i maggiori successi del BDS, raggiunti attraverso azioni creative e sforzi da parte dei media, e le mobilitazioni per il World Social Forum Free Palestine previsto per Novembre 2012.
Lanciato per la prima volta al World Social Forum nel 2009, la Giornata Globale di Mobilitazioni per il BDScoincide con la Giornata per la Terra Palestinese, nata nel 1976, quando le forze di sicurezza israeliane spararono ed uccisero sei palestinesi cittadini di Israele e ne ferirono molti altri, nel tentativo di soffocare una rivolta popolare contro il furto costante di terra palestinese. Trentasei anni dopo questo avvenimento, Israele continua sistematicamente a portare avanti il suo regime di occupazione, colonizzazione ed apartheid, intensificando le gravi violazioni dei diritti umani dei palestinesi, siano essi cittadini israeliani, abitanti delle terre occupate o la maggioranza della popolazione, cioe' i rifugiati. 

Beit Umar, Nilin, Nabi Saleh, Qaryout, Bilin, Maasara, Kufer al-Dik, Kufer Qaddum, Al Walaje

Gli ultimi tre giorni hanno visto 9 dimostrazioni supportate dall'AATW (Anarchists Against The Wall). Dopo quasi 7 anni consecutivi a Bilin e nei vari villaggi si è ricominciato a dimostrare dopo una pausa.

Nilin ha tenuto una grande e vivace manifestazione, i manifestanti hanno forzato il grande cancello metallico e ha passato l'alto muro di cemento. A Bilin gli organizzatori si stanno preparando per il 7° anniversario della loro lotta ininterrotta.

In Maasara le dimostrazioni entrano nel loro 5° anno. Ogni singola settimana per oltre 4 anni l'esercito ha cercato di intimidire i manifestanti. I componenti del gruppo organizzatori sono stati incarcerati almeno una volta e decine di migliaia di shekel per la cauzione sono stati estratti all'esercito. Gli sforzi non sembrano funzionare, gli ufficiali dell'esercito vanno e vengono, i soldati lasciano l'esercito, ma le manifestazioni a Maasara continuano.

Kufer al-Dik e Kufer Qaddum nella zona di Salfit e Nablus continuano ad avere un gran numero di manifestanti dai villaggi. L'esercito ha arrestato molti giovani uomini e giovani nel corso degli ultimi mesi, ma la determinazione di coloro che rimangono fuori nel continuare a dimostrare resta invariata.

Appello degli attivisti israeliani per la fine del greenwashing

Il movimento di boicottaggio interno ad Israele si oppone all'abuso da parte del Keren Kayemeth LeIsrael-Jewish National Fund (JNF-KKL) della tradizione ebraica e dei suoi valori, così come è avvenuto nel corso della giornata di Tu B'Shvat. Il JNF tenta quotidianamente di nascondere i crimini commessi mostrando l'immagine di un'organizzazione ecologicamente consapevole.

Nessuna modalità usata per piantare gli alberi, soprattutto se fatto sulla terra palestinese rubata, potrebbe cancellare la complicità del JNF con l'occupazione e l'apartheid.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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