Apartheid israeliana

Appello palestinese: Giro d'Italia e Tour de France, non pedalate per l'apartheid israeliana

I palestinesi ci chiedono di protestare, mentre le principali gare ciclistiche fanno di tutto per premiare l’apartheid di Israele con inviti speciali alla squadra sponsorizzata dal governo israeliano. 

Mentre il regime israeliano di apartheid, con il governo più razzista e fondamentalista di sempre, intensifica la sua violenta oppressione dei palestinesi, due delle principali gare ciclistiche del mondo stanno facendo di tutto per aiutare Israele a ripulire i suoi crimini.

La Regione Puglia produrrà droni con aziende israeliane

Scatta in Puglia la “caccia” dei droni alle discariche abusive di rifiuti: i velivoli senza pilota saranno prodotti da un’inedita partnership tra università pugliesi, centri di ricerca nazionali, enti locali, grandi industrie militari e aziende di tecnologie avanzate ed intelligence di Israele. Il tutto grazie ai finanziamenti del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il progetto ha il nome di “Drone-Tech” e sarà incentrato sull’impiego a uso commerciale dei droni e dell’intelligenza artificiale per individuare e “ridurre” la dispersione illegale di rifiuti nell’ambiente (Building a commercial solution for reducing illegal waste dumping based on drones and artificial intelligence technologies). In un comunicato il Ministero degli esteri fa sapere di avere ammesso “Drone-Tech” tra i programmi che riceveranno un sostegno finanziario per l’anno 2022 a seguito di quanto deliberato dalla Commissione mista italo-israeliana in merito al bando per la raccolta di progetti congiunti di ricerca (track industriale) sulla base dell’Accordo di Cooperazione nel campo dello Sviluppo Industriale, Scientifico e Tecnologico tra Italia e Israele.

Cosa sta succedendo in questo momento in Cisgiordania: un'analisi dettagliata

La ripresa degli scontri armati tra i palestinesi e le autorità coloniali israeliane ha richiesto anni di preparazione e Israele ha lanciato una campagna militare durata diversi mesi nel tentativo di reprimerla.

La Cisgiordania e Gerusalemme sono “in fiamme”. È un'espressione che si incontra sempre più spesso sui social media, notizie e articoli di opinione che discutono dell'attualità nel territorio palestinese occupato. Non è, tuttavia, una nuova espressione usata per descrivere le ondate di repressione e resistenza in Palestina. Molto recentemente, nel 2021, l'Intifada dell'Unità ha attraversato tutta la Palestina storica.

Gerusalemme: una Pasqua di provocazioni sioniste e di sangue – nel silenzio generale

Nelle scorse settimane Gerusalemme, e la moschea di al-Aqsa in particolare, sono state il luogo di una catena di provocazioni anti-palestinesi e anti-islamiche da parte delle autorità dello stato di Israele e delle organizzazioni dei coloni. Sono prove di forza che schiacceranno per sempre le masse palestinesi e le indurranno alla resa? Assolutamente no. Come scriviamo nelle conclusioni: è da settantaquattro anni, dalla Nakba (1948), che i Palestinesi resistono. Invitti. Questa è la prova storica che la politica colonialista e razzista di Israele, fondata sulle espropriazioni senza fine, sulle discriminazioni da apartheid (che colpiscono anche una parte della stessa popolazione ebraica immigrata dal Corno d’Africa), su una repressione sistematica e spietata dotata delle tecnologie di avanguardia, non è in grado di piegare la resistenza palestinese che, come l’araba fenice, rinasce periodicamente dalle proprie ceneri. (Red.)

Una settimana di raid

Quella che è andata in scena presso la moschea di al-Aqsa nei giorni scorsi è stata la ripetizione di un medesimo tragico copione, che non è certo una novità nel quadro della persecuzione palestinese in Israele e nei Territori Occupati, ma ne rappresenta uno dei picchi più drammatici degli ultimi tempi.

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