Proponiamo, qui di seguito, un'intervista a due membri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina a cura di una compagna attualmente presente in Palestina.
A partire dalle due esperienze dei compagni del Fronte -le quali prima di tutto testimoniano l'atrocità del sistema carcerario israeliano, tanto quanto di quello palestinese- si evince chiaramente quanto l'ANP sia criminalmente collaborazionista, che ruolo riescono ad assumere i compagni all'interno delle carceri, quanto questo sia fondamentale per la lotta all'esterno e quindi quanto sia necessario andare a rafforzare, con la lotta e la solidarietà internazionalista, proprio quei percorsi politici che si pongono in netto contrasto alle politiche sioniste e imperialiste di Israele, quei percorsi che ritengono indispensabile un ricompattamento del fronte della Resistenza palestinese fino a quando non otterranno libertà e giustizia.
Nel corso degli ultimi due mesi, i compagni del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina del campo profughi di Aida hanno subito una massiccia campagna di repressione per mano della polizia palestinese e dell’occupante sionista. Sono stati compiuti 13 arresti da parte della polizia palestinese e 3 dall’esercito israeliano. Si tratta di una situazione estremamente grave che bisogna denunciare dal momento che vorrebbe, nelle intenzioni, indebolire la lotta e la resistenza dei compagni e della popolazione palestinese. I compagni, però dichiarano che la loro resistenza non si ferma e mai si fermerà e che tanti più compagni arrestati tanti più sono quelli fuori, per le strade e nei campi profughi che continuano la lotta e portano avanti azioni concrete di resistenza.