Campi profughi palestinesi

Intervista sui prigionieri a due membri del FPLP

Proponiamo, qui di seguito, un'intervista a due membri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina a cura di una compagna attualmente presente in Palestina.

A partire dalle due esperienze dei compagni del Fronte -le quali prima di tutto testimoniano l'atrocità del sistema carcerario israeliano, tanto quanto di quello palestinese- si evince chiaramente quanto l'ANP sia criminalmente collaborazionista, che ruolo riescono ad assumere i compagni all'interno delle carceri, quanto questo sia fondamentale per la lotta all'esterno e quindi quanto sia necessario andare a rafforzare, con la lotta e la solidarietà internazionalista, proprio quei percorsi politici che si pongono in netto contrasto alle politiche sioniste e imperialiste di Israele, quei percorsi che ritengono indispensabile un ricompattamento del fronte della Resistenza palestinese fino a quando non otterranno libertà e giustizia.

Nel corso degli ultimi due mesi, i compagni del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina del campo profughi di Aida hanno subito una massiccia campagna di repressione per mano della polizia palestinese e dell’occupante sionista. Sono stati compiuti 13 arresti da parte della polizia palestinese e 3 dall’esercito israeliano. Si tratta di una situazione estremamente grave che bisogna denunciare dal momento che vorrebbe, nelle intenzioni, indebolire la lotta e la resistenza dei compagni e della popolazione palestinese. I compagni, però dichiarano che la loro resistenza non si ferma e mai si fermerà e che tanti più compagni arrestati tanti più sono quelli fuori, per le strade e nei campi profughi che continuano la lotta e portano avanti azioni concrete di resistenza.

Missione Libano Settembre 2013: con i palestinesi, sempre!

Cari amici della Palestina,

Siamo pronti per raccogliere le vostre adesioni per formare la delegazione del Comitato Per non dimenticare Sabra e Chatila che si recherà anche quest’anno in Libano in occasione dell’anniversario del massacro di Sabra e Chatila.

Sarà un appuntamento importante perché oltre a ricordare con varie iniziative i trent’uno anni dall’eccidio, sarà l’occasione per conoscere e solidarizzare con i tanti palestinesi costretti a fuggire dalla Siria e quindi profughi fra i profughi. Una situazione drammatica ed esplosiva che si aggiunge alle già difficilissime condizioni in cui versano i palestinesi in Libano. I nostri compagni di Beit Aftal Assomud sono già impegnati nella programmazione dell’evento al quale noi daremo il nostro contributo di solidarietà, insieme ad altre delegazioni di paesi europei e non.

Troppo di una cosa buona? I Palestinesi scoprono il lato negativo del boom dell'assistenzialismo estero

Con l'aggravarsi dell' insicurezza alimentare e la caduta del Pil, i palestinesi in Cisgiordania scoprono che che la loro economia dipendente dagli aiuti esteri è insostenibile.

CAMPO PROFUGHI DHEISHEH, WEST BANK

Luay Abdel Rafah non si è occupato della visita del presidente Obama nella vicina Betlemme venerdì scorso, nè dell' annuncio che gli Stati Uniti avrebbero sbloccato 500 milioni di dollari dei fondi statunitensi per il governo palestinese. Era occupato a prendersi cura dell' ultimo raccolto biologico della stagione di ravanelli, cipolla, lattuga in un giardino pensile sopra il congestionato Campo Profughi di Dheisheh.

Per non dimenticare... il Diritto al Ritorno - Tutti a Gaza 2013

Siamo donne e uomini che ritengono che il diritto al ritorno sia un punto irremovibile e centrale per il futuro del popolo di Palestina. Nessun risarcimento potrà mai ripagare le sofferenze e le privazioni di decenni di diaspora, ma il riconoscimento di questo diritto è l’unico modo per poter pensare ad una soluzione che ponga fine all’occupazione delle terre palestinesi.

Per queste ragioni crediamo che si debba ricordare a noi e al mondo che l’occupazione ha generato una terribile diaspora del popolo di Palestina e che oggi ci sono palestinesi in Libano, come in Giordania, Siria, Iraq e altri Paesi – non ultimo il nostro Occidente ma che ci sono palestinesi rifugiati nella stessa Palestina.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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