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Appunti di un excursus sulla solidarietà italiana con la Palestina

La colonizzazione della Palestina rappresenta una realtà con cui l'Italia tutta, insieme al resto del mondo, si trova a doversi confrontare. Da ormai oltre trent'anni la componente istituzionale-governativa del Paese è allineata su posizioni “filo israeliane” (sono molto rare le voci che si distinguono dal coro), mentre esiste una parte – formata da associazioni, comitati, collettivi, etc – “solidale” con i palestinesi, all'interno della quale, tuttavia, esistono differenti basi di partenza e di conseguenza modalità di intervento: da un lato chi ha un approccio puramente umanitario perché riconosce lo stato di forte disagio cui l'occupazione sottopone i palestinesi; dall'altro chi, in una chiave politica, sostiene il rispetto dei loro diritti, riconoscendo nella loro causa la legittima lotta di liberazione.

Nello specifico, tra i movimenti che sostengono la lotta al sionismo e a tutto ciò che esso rappresenta oltre all'occupazione della Palestina, negli anni si è raggiunta una profonda consapevolezza, che ha portato ad elevati livelli di partecipazione, di riflessione e di analisi politica.

DA PARIGI E DA TUTTO IL MONDO ALLA PALESTINA

La manifestazione internazionale che si è svolta a Parigi, nella grande sala della Borsa del Lavoro di Saint Denis, è stata partecipata da centinaia di attivisti, che hanno ascoltato con attenzione gli interventi dei delegati provenienti, oltre che dalla Francia, dal Belgio, dal Canada, dall’Italia e dal Regno Unito. Per gli Israeliani che si battono contro l’occupazione, è intervenuto Sebastian Rodriguez, reduce da un lungo giro in Italia che lo ha portato a Napoli, Roma, Firenze, Massa, La Spezia e Milano. Dalla Palestina, Jacques Neno, coordinatore del progetto del complesso scolastico in costruzione a Betlemme sostenuto dalla missione Benvenuti in Palestina 2012.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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