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Comunicato dei sindacati sudafricani contro gli accordi con la compagnia G4S

Il Congresso dei Sindacati Sudafricani (COSATU) è veramente sconvolto dall'apprendere che la compagnia di sicurezza privata G4S, che gestisce il Centro di Riabilitazione di Mangaung, ha licenziato senza pietà più di 300 membri del Sindacato per i Diritti Civili della Polizia per aver partecipato ad una manifestazione di protesta.

Ciò ha portato ad un'ondata di risse ed accoltellamenti nelle prigioni a partire da metà Settembre, fino ad arrivare alla grave situazione dell'ultima settimana in cui un direttore carcerario è stato preso in ostaggio da quattro detenuti. Ma ciò che è ancora più sconvolgente è che il governo abbia deciso di di privatizzare un'istituzione che dovrebbe essere dedita alla riabilitazione di coloro che hanno commesso crimini. E' uno scandalo nazionale che compagnie private si intaschino i soldi dei contribuenti per trarre profitto dai processi di riabilitazione sociale. Ancora peggio è che queste compagnie diano il benservito ai lavoratori per aver portato alla luce dei riflettori alcune problematiche delle loro condizioni di lavoro.

Cisgiordania : Presagi di una Terza Intifada

Lo stato di disperazione regnante fra i palestinesi è costantemente in crescita a partire dalla fine della Seconda Intifada. Giorno dopo giorno, l'occupazione israeliana si espande mentre aumentano in modo più limitato le opzioni per i palestinesi, apparentemente rappresentati da una nuova generazione dell'autorità nazionale palestinese (ANP) desiderosa di cercare un "accordo".

Gli omicidi non sono diminuiti, né il movimento dei coloni e la giudaizzazione di Gerusalemme. Il percorso del "processo di pace" continua come una "opzione strategica". Ma dalla la seconda Intifada le strade non hanno un periodo di riposo, come non l'hanno avuto dopo la prima Intifada e durante il periodo dell'accordo di Oslo. Anche se, la frequenza dei contrasti e degli scontri potrebbe essere in calo, la rivoluzione continua a sobbollire, in attesa dell’accensione di una scintilla. Oggi la situazione in Cisgiordania evoca il periodo che precede la prima Intifada. Il ritmo degli scontri è in aumento e si intensificano le operazioni militari, nonostante il progetto per la pace.

Intervista a Roger Waters: il muro dell'apartheid israeliano è 100 volte più raccapricciante di quello di Berlino

L'Istituto per la Conoscenza del Medio Oriente ha pubblicato la traduzione di un'intervista in ebraico fatta a Roger Waters apparsa il 18 Settembre 2013 sul giornale israeliano Yedioth Ahronoth.

Roger Waters è diventato una figura molto controversa in Israele per il suo solido sostegno al movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS). Nell'intervista che segue difende le sue posizioni sull'uso del termine apartheid per descrivere l'occupazione israeliana, afferma che incolpare i palestinesi per questo conflitto è come dare la colpo di uno stupro a chi l'ha subito e che il muro di separazione israeliano è cento volte più raccapricciante del muro di Berlino.

NoTav e Palestina, quel filo rosso sangue che Erri De Luca non vuole vedere

Fa discutere la notizia della denuncia contro lo scrittore Erri De Luca, che sarà presentata nei prossimi giorni da Ltf, la società che si occupa della realizzazione della linea ad alta velocitàTorino-Lione, in seguito alla posizione di De Luca in favore delle azioni di “sabotaggio” contro il cantiere in Val di Susa.

In una recente intervista all’Huffigton Post, De Luca ha dichiarato: “La Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti. Nessun terrorismo”. Intervenuto anche a Mugnano, vicino Napoli, dove ha presenziato ad un’iniziativa contro gli inceneritori, Erri de Luca ha chiaramente espresso la sua contrarietà alla costruzione di opere inutili e imposte dall’alto.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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