Checkpoint

Wasim Dahmash: alcune osservazioni sul sionismo nella sua pratica

Quando parliamo di sionismo siamo tutti d'accordo almeno su un punto: il movimento che si basa sull’ideologia sionista è l'ul­timo anello del fenomeno coloniale. Il sionismo è la rielabora­zione del più generale pensiero coloniale con elementi di speci­ficità rispetto all'espansionismo delle nazioni europee, di questo costituisce la sintesi finale e per molti aspetti fin dalla sua nasci­ta è legato in modo particolare al colonialismo della fase otto­centesca. Pensiero coloniale e messianismo religioso si amalga­mano nell’ideologia sionista determinando una miscela che se per la Palestina è stata funesta, lo è anche per vasti ambiti spa­ziali e temporali non facilmente delimitabili.

La realizzazione pratica del sionismo, ossia l’occupazione di un territorio, la creazione di uno Stato nazionale su quel territorio, la pulizia et­nica degli abitanti autoctoni, segue esperienze già sperimentate in diverse parti del mondo, nelle Americhe, in Australia o in Su­dafrica. Il sionismo è anche una potenza il cui centro geografi­co, per quanto ristretto, ha interessi e influenze in tutto il mon­do, in quello industrializzato soprattutto, e nell’attualità è da estendere anche al “mondo arabo”, una dicitura con cui indi­chiamo quella vaga entità costituita dai paesi dove la lingua ara­ba è la più diffusa, nella loro complessità.

Boicottare Israele, gli accademici Usa si uniscono alla lotta

L'American studies association contro le università di Tel Aviv. «Violato il diritto all'istruzione palestinese».

L’American studies association (Asa), un’associazione accademica che conta circa 5 mila iscritti, ha recentemente aderito alla campagna internazionale di boicottaggio contro l’accademia israeliana. La forma di lotta non colpisce i rapporti tra singoli docenti ma è rivolta contro le istituzioni e rientra all’interno della campagna più ampia denominata Boicottaggio disinvestimento sanzioni (Bds) verso le politiche di apartheid e di colonizzazione del governo di Israele.

LA CRIMINALIZZAZIONE DELLA RESISTENZA

La campagna di stato contro Rasmea Odeh è solo parte di un più esteso attacco rivolto agli attivisti palestinesi. La “guerra al terrore” è stato il modus operandi della dominazione imperialistica targata US per più di un decennio. Il suo estendersi in tutto il globo ha significato imprigionamenti di massa, detenzioni arbitrarie, tortura, arresti speciali e sorveglianze estese a livello mondiale. Attraverso tale repressione si è fatto strada un terrore globale, incentrato sul Medio Oriente, Africa del Nord e Sud Asiatico.

Il 22 ottobre per il braccio legale di questa campagna è stato il turno dell’organizzatrice palestinese di comunità e femminista Rasmea Yousef Odeh. La 66enne è stata arrestata all’alba nella sua casa nell’area di Chicago e accusata di frode immigratoria. L’imputazione è un lungo documento, che ha come intenzione quella di dimostrare come Odeh non avesse svelato durante la sua domanda di immigrazione che fu in passato una prigioniera politica palestinese, detenuta nelle carceri israeliane dal 1969 al 1979.

Sindacato olandese scarica la G4S per via della sua complicità nelle violazioni israeliane dei diritti dei palestinesi

Abvakabo, sindacato olandese con più di 350.000 membri, ha terminato il proprio contratto con la G4S, compagnia di sicurezza privata che gestisce le carceri israeliane nella Cisgiordania occupata.

La G4S forniva servizi di sicurezza ad un ufficio utilizzato dal sindacato in Utrecht. Marion Nordemeule, portavoce di Abvakabo, ha riferito per telefono che il sindacato si trasferirà in un altro ufficio a Marzo. Ma anche se non ci fosse stata questa opportunità, Abvakabo “avrebbe comunque rescisso il suo contratto con G4S per la partecipazione di questa nelle violazioni israeliane del diritto internazionale.”

Pages

Subscribe to RSS - Checkpoint

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

PalestinaRossa newsletter

Resta informato sulle nostre ultime news!

Subscribe to PalestinaRossa newsletter feed

User login