colonie - insediamenti

La società civile alla Norvegia: reintrodurre il divieto agli investimenti sul costruttore di colonie Africa Israel

Tre organizzazioni palestinesi della società civile e una basata negli USA hanno raccomandato al Ministero delle Finanze norvegese di reintrodurre un divieto agli investimenti del fondo pensione Global del governo norvegese in due aziende israeliane - Africa Israele e Danya Cebus - a causa della loro attività di costruzione di case in corso nella colonia israeliana di Gilo.

La richiesta è stata fatta in una lettera firmata da rappresentanti di Palestinian Boycott, Divestment and Sanctions National Committee (BNC) (Comitato nazionale palestinese per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni), Adalah-NY: The New York Campaign for the Boycott of Israel (Campagna di New York per il boicottaggio di israele), The Civic Coalition for Palestinian Rights in Jerusalem (Coalizione civica per i diritti palestinesi a Gerusalemme) e Palestinian Anti-Apartheid Wall Campaign (Campagna palestinese contro il Muro dell'apartheid), e mandata per posta elettronica al Consiglio etico il 4 settembre.

Queste organizzazioni ritengono che la decisione norvegese dell'agosto 2013 di ritirare il divieto sia stata basata su informazioni fuorvianti fornite da Africa Israel, che negavano che fosse in corso la costruzione di colonie.

Governi europei a aziende e imprenditori: Non fate affari con le colonie

Alcuni ambasciatori israeliani riferiscono che almeno cinque paesi europei hanno redarguito aziende e imprenditori le cui attività oltre la Linea Verde violano la legge

In base al report ricevuto dal ministro degli Esteri israeliano, almeno cinque paesi europei hanno recentemente lanciato un primo ammonimento alle aziende e agli imprenditori: questi non dovrebbero intraprendere attività nelle colonie israeliane in quanto rischiano di infrangere leggi nazionali e internazionali. A quanto riportato dal quotidiano Yedioth Ahronoth, tra le nazioni menzionate dagli ambasciatori israeliani ci sarebbero Gran Bretagna, Germania, Danimarca, Olanda e Svezia.

Il Supermercato della catena tedesca Aldi vieta le merci israeliane nei Paesi Bassi

La filiale olandese della catena di supermercati tedesca Aldi ha iniziato il boicottaggio dei prodotti provenienti dagli insediamenti israeliani nel tentativo di evitare controversie sulle sue vendite.

Secondo una dichiarazione rilasciata da un portavoce della catena Aldi, il 22 luglio, la decisione di boicottare le merci dei coloni viene applicata della Siria (alture occupate del Golan), Cisgiordania e la parte orientale di al-Quds (Gerusalemme). All'inizio di questa settimana, un rapporto pubblicato dalla sede di Amsterdam dal quotidiano Trouw ha rivelato che due grandi supermercati nei Paesi Bassi, Hoogvliet e Jumbo, hanno deciso di boicottare i prodotti fabbricati negli insediamenti israeliani.

Ilan Pappé: «Quei negoziati finiranno nel nulla»

Secondo lo storico Ilan Pappé «Netanyhau vuole solo impedire che l'Onu sanzioni le colonie» e «Gli Usa vogliono che i colloqui procedano con Israele padrone nei Territori occupati»

I colloqui israelo-palestinesi stentano a partire nonostante l'annuncio in pompa magna fatto la scorsa settimana dal Segretario di Stato americano John Kerry. In ogni caso Abu Mazen e Benyamin Netanyahu mettono le mani avanti. Il presidente dell'Anp e il premier israeliano hanno entrambi avvertito che un referendum tra le rispettive popolazioni deciderà l'approvazione dell'eventuale accordo tra le due parti. Referendum che sul lato israeliano solleva un interrogativo: è giusto che la popolazione di uno Stato occupante, di fatto, decida con un voto se approvare l'indipendenza e la libertà di un altro popolo sotto occupazione? È solo una delle tante questioni che solleva il tentativo diplomatico sul quale si gioca la reputazione il Segretario di Stato. Ne abbiamo parlato ad Haifa con l'autorevole storico israeliano Ilan Pappé, professore cattedratico del Dipartimento di Storia dell'Università di Exeter (Gb), rientrato in Israele per l'anno sabbatico.

Pages

Subscribe to RSS - colonie - insediamenti

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

PalestinaRossa newsletter

Resta informato sulle nostre ultime news!

Subscribe to PalestinaRossa newsletter feed

User login