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Israele legalizza l'avamposto di Shvut Rachel in Cisgiordania

Shvut Rachel, che ospita 95 famiglie israeliane, è stato fondato 21 anni fa su una collina nel cuore della Cisgiordania, una zona che Israele avrebbe dovuto evacuare per l'istituzione di uno stato palestinese.

I fondatori di Shvut Rachel si sono appropriati di terre palestinesi senza ottenere un'adeguata autorizzazione israeliana, contando però sul "sostegno di vari ministeri, dell'esercito e dell'amministrazione civile," come riportato da BT'selem.

Nuovo progetto di Israele: il treno dell'apartheid

“Stiamo pianificando assieme alla comunità internazionale di collegare Jenin alla linea Emek e a Gerusalemme”. Con queste parole martedì scorso Yisrael Katz, il ministro israeliano dei trasporti, ha descritto il nuovo piano ferroviario israeliano che mira a ripristinare l'antica linea ottomana Haifa-Nablus-Jenin, rimasta in vigore anche sotto il mandato britannico. Promesso già nel 2010 durante una visita del ministro nel nord della Cisgiordania, questo progetto sta ora diventando realtà. Secondo la mappa che ha acquisito il quotidiano israeliano Haaretz, il piano prevede la creazione di 11 diverse linee ferroviarie per una lunghezza totale di 475 chilometri, che si andrebbero a sommare ai 1100 chilometri di binari già esistenti in Israele.

PALESTINA, IL LAVORO NELLE COLONIE

Testimonianze dirette dello sfruttamento della manodopera palestinese all'interno degli insediamenti israeliani. Nena News è entrata nella colonia di Tomer nella Valle del Giordano e ha raccolto sconvolgenti storie di lavoratori.

Al-Jiftlik (Valle del Giordano), 27 febbraio 2012

E’ ancora notte in Cisgiordania quando i primi bus carichi di lavoratori palestinesi lasciano le città settentrionali di Nablus e Jenin per dirigersi verso la Valle del Giordano. Pulmini da dieci posti straripanti di palestinesi stipati uno sull’altro. Una, a volte due ore di viaggio, per recarsi al proprio luogo di lavoro: tanti chilometri da percorrere ed un check-point da attraversare.

Intervista: L'Apartheid israeliana ad Hebron

Shuhada Street, nella città di Hebron in Cisgiordania, è emblema della realtà di Apartheid che i palestinesi sono costretti a vivere nei 'Territori Occupati'. Ed è solo un esempio del vivere segregati a Hebron, ora divisa nela zona H1 e la zona H2, quest'ultima sotto controllo israeliano. La strada rappresenta un passaggio fondamentale da nord a sud, attraversa i principali mercati, la Città Vecchia, la Tomba dei Patriarchi e i famigerati insediamenti israeliani - l'unico problema è che resta chiusa ai visitatori e ai suoi abitanti palestinesi.

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Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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