Si va inasprendo la lotta dei detenuti palestinesi, in particolare quella dello sciopero della fame, detta “movimento degli intestini vuoti”, contro le politiche di repressione e persecuzione e i crimini contro l'umanità commessi dalle forze di occupazione sionista all'interno delle prigioni e centri di detenzione istituiti sul territorio palestinese occupato.
Oggi, con l’aumento della repressione e della violenza cieca contro il movimento dei detenuti in Palestina, e in solidarietà con il detenuto Bilal Kayed che è in sciopero della fame da giugno, il fronte della lotta si è allargato e include nuovi combattenti, primo fra tutti il compagno Ahmed Saadat, segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP).
Quello che sta accadendo dentro le carceri israeliane è molto pericoloso; il movimento di sinistra e democratico nel mondo arabo e del mondo in generale deve mobilitarsi subito per sostenere i prigionieri e salvare le loro vite. Siamo tutti chiamati a mobilitarci subito con tutti i mezzi e le forme per liberare i prigionieri dagli artigli del terrorismo sionista e dei suoi fautori, sostenere la resistenza del popolo palestinese volta a porre fine all'occupazione israeliana, garantire il diritto al ritorno e la costruzione dello stato nazionale palestinese con capitale Gerusalemme.