Detenzione amministrativa

Zakaria inizia uno sciopero della fame e la detenzione per Nabil si estende

Comunicato stampa del Freedom Theatre, Jenin, Palestina Occupata

3 luglio 2012

Zakaria Zubeidi, co-fondatore del Freedom Theatre, incarcerato nella prigione di Gerico dall'Autorità palestinese dal 13 maggio scorso, ha avviato uno sciopero della fame poiché gli continuano ad essere negati i diritti sanciti dalla legge palestinese. Lo scorso 26 giugno, durante l'ultima udienza prevista, il suo avvocato non è stato informato che la detenzione era stata trasformata da civile in militare. "Si tratta di un espediente per negargli il diritto di incontrare o parlare col suo avvocato", ha dichiarato Hawash, difensore di Farid Zakaria.

"Stanno giocando con Zakaria, lo rimbalzano tra la corte civile e quella militare al fine di eludere la propria cosiddetta legge", ha aggiunto Jonatan Stanczak, Managing Director del Freedom Theatre.

Rapporto-shock sui minori prigionieri nelle carceri israeliane

Pubblicato da un gruppo di avvocati inglesi
un rapporto sui minori prigionieri nelle carceri israeliane

Un rapporto pubblicato da un importante gruppo di avvocati britannici, finanziato dal Ministero degli Esteri, ha evidenziato il trattamento disumano dei minori palestinesi tenuti in carcere da Israele.

Nella conclusione della relazione, gli avvocati hanno dichiarato che il rifiuto a trattare i minori palestinesi prigionieri in conformità del diritto internazionale può derivare dalla convinzione israeliana che ogni bambino palestinese è un 'potenziale terrorista' che porta ad una 'spirale di ingiustizia'.

La relazione dimostra che i coloni israeliani e palestinesi sono soggetti a leggi diverse, tanto che un minore palestinese può essere trattenuto fino a 90 giorni senza accesso a un avvocato e per 188 giorni senza accuse, mentre un minore israeliano potrebbe essere trattenuto solo per due e quaranta giorni rispettivamente. Al momento dell'arresto, i minori palestinesi non sono informati del loro diritto al silenzio o a un avvocato e vengono regolarmente tenuti in isolamento.

I palestinesi nella trappola carceraria

Al termine di un lungo sciopero della fame, per alcuni durato oltre due mesi, i prigionieri politici palestinesi hanno ottenuto a metà maggio un accordo che stabilisce in particolare la fine dell’isolamento, la limitazione delle detenzioni amministrative e l’implementazione del diritto di visita dei familiari. Ma il sistema carcerario israeliano resta uno strumento essenziale del controllo dei territori occupati e della loro popolazione.

In Palestina, li chiamano prigionieri di guerra (asra) o prigionieri politici; il servizio penitenziario israeliano (Shabas) parla invece di «detenuti per ragioni di sicurezza», una qualifica che non corrisponde a nessuna realtà legale e che dipende dalle decisioni dell’esercito, dei servizi segreti (Shin Beth), e dell’amministrazione carceraria. Questa categoria è riservata ai palestinesi, che abbiano o meno la cittadinanza israeliana. Più dure di quelle riservate agli altri detenuti, le condizioni d’interrogatorio, di accesso alla difesa e di detenzione autorizzate da questo regime vengono costantemente riviste in funzione della situazione politica e di quella della sicurezza. Le pene sono pesanti: condanna a ergastoli multipli secondo il numero dei morti israeliani che l’azione incriminata ha direttamente o indirettamente causato; assenza pressoché totale di alleggerimenti o di condoni della pena.

Ecco come Israele rispetta gli accordi: altri sei mesi di detenzione amministrativa ad Hassan Safadi

Ordine di detenzione amministrativa per un detenuto in sciopero della fame rinnovato in violazione del recente accordo

Nota: Dopo la pubblicazione di questo comunicato stampa, Fares Ziad, avvocato di Addameer, ha telefonato dopo aver visitato il carcere di Hadarim e ha confermato che Hassan Safadi ha rilanciato lo sciopero della fame ed è attualmente detenuto in isolamento in Hadarim.

Ramallah, 21 giugno 2012

L'associazione Addameer è indignata per la notizia che ad Hassan Safadi, in sciopero della fame per 71 giorni, è stato rinnovato per altri sei mesi l'ordine di detenzione amministrativa. Hassan, che ha lanciato lo sciopero della fame il 5 marzo, è stato uno dei cinque in detenzione amministrativa che ha protratto più a lungo lo sciopero della fame; nell'ambito dell'accordo che il 14 maggio ha posto fine allo sciopero della fame di massa dei prigionieri palestinesi, gli era stato promesso il rilascio alla scadenza dell'ordine in corso.

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