Detenzione amministrativa

IN SOLIDARIETA' CON IL DETENUTO KHADER ADNAN

Oggi pomeriggio un gruppo di attiviste e attivisti si è recato presso la Croce Rossa Italiana per portare la solidarietà a Khader Adnan, in sciopero della fame da due mesi, e a tutti i prigionieri palestinesi rinchiusi nelle carceri israeliane.
 

Milano, 16 Febbraio 2012

Abbiamo denunciato la situazione in cui si trova Khader, imprigionato da  più di due mesi senza alcuna accusa, e abbiamo chiesto alla Croce Rossa lIaliana che si faccia portatrice di questa denuncia presso la Croce Rossa Internazionale che, insieme alla Comunità Europea, all’ONU ed altre agenzie internazionali sono responsabili del silenzio e della mancata denuncia dei crimini di Israele.

Il palestinese Khader Adnan con grande coraggio grida al mondo intero che la dignità non ha prezzo e che ribellarsi all’occupazione sionista è possibile:

“Tutto questo sta provocando il panico nell’occupante (si riferisce allo sciopero dei prigionieri e della solidarietà nei loro confronti), ma anche nel mondo arabo e nel resto del mondo. Non è forse questo un segno della vittoria del nostro sciopero? Non è forse evidente che la dignità ci verrà restituita? Personalmente credo che a questa vittoria siamo destinati”. (leggi tutta la lettera di Khader)

LA LOTTA DI KHADER ALLA DETENZIONE AMMINISTRATIVA

A rischio la vita di Adnan, prigioniero palestinese al 61° giorno di sciopero della fame contro la misura cautelare israeliana. In vigore nei TPO dal 1970, è lo strumento che Israele usa per spezzare la resistenza: carcere senza accuse né processo.

Beit Sahour (Cisgiordania), 16 febbraio 212

Khader Adnan rischia la vita. Al 61esimo giorno di sciopero della fame le sue condizioni di salute stanno drammaticamente peggiorando: secondo l’associazione per la tutela dei prigionieri palestinesi Addameer, i muscoli del suo corpo (compresi cuore e stomaco) si stanno disintegrando, il suo sistema immunitario potrebbe smettere di funzionare in qualsiasi momento.

Il tribunale israeliano dimostra disprezzo per la vita del prigioniero Khader Adnan

L'associazione Addameer, che si batte per il sostegno ai prigionieri e per i diritti umani, ribadisce la sua preoccupazione per la vita di Khader Adnan, che non ha ricevuto nessuna decisione in merito al suo ricorso contro l'ordine di detenzione amministrativa impostogli. Giunto al 54° giorno di sciopero della fame, la salute di Khader è ormai critica, e il prolungato digiuno probabilmente avrà conseguenze irreversibili, ma soprattutto potrebbe portarlo ad un collasso fatale in qualsiasi momento. Khader ha però dichiarato che rimarrà in sciopero della fame fino a quando non verrà rilasciato.

Israele lo tiene in detenzione amministrativa senza alcuna accusa, ed egli è da 54 giorni in sciopero della fame per protestare contro il trattamento disumano di Israele nei confronti dei prigionieri politici palestinesi.

Jarrar: la vita Khader Adnan in pericolo - necessaria la solidarietà ai prigionieri in sciopero della fame

La compagna Khalida Jarrar ha invitato tutte le organizzazioni palestinesi e gli attivisti internazionali ad unirsi in una campagna di solidarietà con il prigioniero Khader Adnan, in sciopero della fame da 52 giorni e in pericolo di morte.

Khalida ha anche fatto un appello per un boicottaggio totale dell'occupazione a tutti i livelli, ufficiali e pubblici, e per l'aumento delle azioni legali contro lo stato di occupazione e i suoi funzionari responsabili per i crimini commessi.

L'attivista ha inoltre incoraggiato il boicottaggio palestinese di udienze e processi di detenzione amministrativa, in quanto non sono altro che una farsa per tentare di legittimare la detenzione arbitraria, segreta e illegale, e non sono altro che un braccio dell'occupazione. Khader Adnan è detenuto in detenzione amministrativa senza accuse dal 17 dicembre, e da allora è in sciopero della fame per protestare contro il sistema illegale di detenzione amministrativa così come contro la tortura e gli abusi a cui sono sottoposti lui e gli altri prigionieri politici palestinesi durante gli interrogatori.

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