Detenzione amministrativa

VOLANTONE BDS: NO AL DDL 2043

La "questione" israelo-palestinese, purtroppo, è spesso presentata come "una guerra estremamente complessa, le cui cause, un confuso miscuglio di intolleranza religiosa, nazionalismo e odio si perdono nella storia" e rispetto alla quale è quindi difficile prendere una posizione politica ben definita, in quanto decenni di violenza avrebbero cancellato ogni barlume di ragione da entrambe le parti.

Si rischia però così, più o meno internazionalmente, di dimenticare proprio quelle cause storico-politiche da cui nasce un conflitto che da troppi decenni ormai lascia dietro di sé morte e devastazione tra quei popoli e quei territori, inconsapevolezza e indifferenza tra i popoli di quest’altra parte del mondo e, ovviamente, profitti e potere nelle tasche di pochi.

Giornata Internazionale dei Lavoratori: Il 1 ° maggio, il messaggio di Ahmad Sa'adat dalla prigione alla sinistra internazionale

Ahmad Sa'adat, segretario generale del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, in carcere, ha inviato un messaggio speciale dalla prigione alle forze e ai movimenti della Sinistra del mondo in occasione della Giornata Internazionale dei Lavoratori, segnando un rinnovato punto di riferimento della lotta rivoluzionaria contro l'imperialismo, il sionismo e il fascismo e le forze di classe e dello sfruttamento sociale. Sa'adat ha detto nella dichiarazione che lo sciopero della fame a tempo indeterminato attuato attualmente dal movimento dei prigionieri palestinesi è il luogo più importante del confronto con l'occupazione sionista e le sue leggi razziste coloniali-di ocuupazione. Egli solleccita l'espansione della campagna per il boicottaggio e l'isolamento dell'occupazione a livello internazionale.

Compagni e amici,

Saluti rivoluzionari, Saluti del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Saluto ai combattenti per la giustizia, la libertà, l'uguaglianza e il progresso ovunque.

L’appello dei prigionieri palestinesi in sciopero della fame

A dieci giorni dall'inizio dello sciopero della fame, pubblichiamo l'appello dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane all'opinione pubblica internazionale.

Migliaia di prigionieri palestinesi stanno conducendo dal 17 aprile, Giornata Nazionale del Prigioniero Palestinese, uno sciopero della fame a oltranza, nelle carceri dell’occupante israeliano. Questo sciopero avviene dopo una lunga seria di scioperi individuali e parziali, in seguito al perdurante rifiuto delle autorità d’occupazione e delle direzioni delle case circondariali di alleviarele condizioni di vita dei prigionieri palestinesi, privandoli dei più elementari diritti umani, togliendo ogni speranza di miglioramento delle loro condizioni, e all’allargamento della politica dei sequestri collettivi e del fermo amministrativo, ovvero l'arresta senza alcun capo di imputazione e processo. E’ frequente l’arresto dei bambini, la mancanza dell’assistenza sanitaria e medica, la privazione della visita dei familiari, l’isolamento e altre politiche atte alla pressione e al ricatto sulla Dirigenza politica e sul popolo palestinese.

APPELLO: libertà per Kifah Quzmar e tutti gli studenti palestinesi prigionieri

Lo studente palestinese Kifah Quzmar è stato imprigionato lo scorso 7 marzo dalle forze di occupazione israeliane, sottoposto ad un interrogatorio per oltre 20 giorni è in sciopero della fame contro la sua prigionia. Le organizzazioni studentesche hanno avviato una dichiarazione chiedendo la sua libertà e quella degli altri compagni studenti.

Noi sottoscritti organizzazioni studentesche, gruppi, associazioni e collettivi sollecitiamo tutte le organizzazioni ad esprimere la solidarietà allo studente e prigioniero in sciopero della fame, Kifah Quzmar ed ai suoi compagni prigionieri e studenti palestinesi e a sottoscrivere la seguente dichiarazione.

Kifah Quzmar, 27 anni, al suo ultimo anno di studio in Business Administration all’Università di Bir Zeit, è stato arrestato dalle autorità israeliane il 7 marzo al valico di Karameh/Allenby, mentre era di ritorno da un viaggio in Giordania. Al momento, nessuna accusa è stata mossa contro di lui. Il 26 Marzo scorso ha richiesto di essere accusato di qualcosa o rilasciato, ma Israele ha invece esteso il suo interrogatorio di altri otto giorni. Per protestare contro questa ingiustizia e chiedere il suo rilascio, lo stesso giorno Kifah ha iniziato lo sciopero della fame.

La detenzione di studenti palestinesi da parte dell’occupazione è una chiara violazione dei diritti umani internazionali, del diritto umanitario e della libertà accademica nel suo complesso. In Palestina, il massiccio ricorso alla reclusione è un’arma fondamentale del colonialismo in quanto tenta di sopprimere ed eliminare la resistenza palestinese.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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