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Il FPLP accoglie positivamente l'iniziativa promossa dalla Jihad islamica per l'unità nazionale

In risposta all’iniziativa presentata durante l’anniversario del Movimento della Jihad islamica dal suo Segretario Generale Ramadan Shallah, il compagno Kayed al-Ghoul, dell'Ufficio Politico del FPLP, ha dichiarato valide e vicine le posizioni che l'iniziativa propone.

Al-Ghoul ha espresso il sostegno per l'iniziativa del Movimento della Jihad islamica che si pone l’obiettivo di ricostruire l'unità palestinese sulla base di una strategia nazionale di liberazione contestualizzata all’attuale fase che si sta attraversando, sottolineando che il popolo palestinese è impegnato su tutti i livelli in un conflitto globale contro il nemico sionista, che vi è la necessità della piena riabilitazione di tutti i diritti nazionali palestinesi attraverso l’interruzione del percorso di Oslo e di tutti gli accordi correlati e che va sostenuta la determinazione delle masse palestinesi.

Undici indizi che il BDS continua a crescere nonostante la guerra di contrasto israeliana

Il movimento globale, a guida palestinese, di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) fu avviato undici anni fa come un mezzo non violento ed efficace per sostenere in tutto il mondo, da parte di individui e organizzazioni progressiste, la lotta del popolo palestinese a favore dei nostri diritti, ai sensi delle leggi internazionali.

Ispirato alla lotta contro l'apartheid in Sud Africa e al movimento per i diritti civili degli Stati Uniti, il BDS oggi è ampiamente riconosciuto come in possesso di un impatto strategico nel contrasto al sostegno internazionale verso il regime israeliano di occupazione, colonialismo e apartheid nei confronti del popolo palestinese.

Il FPLP denuncia le esercitazioni militari congiunte tra USA, Israele e Grecia e fa appello al popolo greco affinché contesti l’iniziativa

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha denunciato le esercitazioni militari congiunte tra la marina dell’occupazione israeliana, la marina statunitense e la marina greca, svolte in una base NATO situata in Grecia, riferendosi all’iniziativa come una minaccia contro il popolo palestinese e l'intera regione araba, che deve essere quindi contrastata da tutte le forze progressiste in Grecia e negli Stati Uniti così come dal movimento di solidarietà con la Palestina.

L'attuale governo della Grecia si era impegnato ad interrompere la cooperazione militare con Israele. Oggi invece la marina greca è impegnata in esercizi di "formazione congiunta” con lo stesso esercito di questa brutale occupazione, responsabile della distruzione delle terre e delle vite palestinesi. Lo Stato sionista continua la costruzione di insediamenti, la confisca delle terre ai palestinesi, procede con la demolizioni di case, mantiene sotto assedio Gaza e prosegue con gli arresti di massa e le esecuzioni di giovani palestinesi.

CONTESTARE LA PRESENZA DELLA BRIGATA EBRAICA NELLA FESTA DELLA LIBERAZIONE NON È UN DIRITTO, È UN DOVERE!

Le insegne della Brigata ebraica sfilano per la prima volta nel corteo del 25 Aprile 2004. Le motivazioni di questa decisione sono dichiarate ed esplicite: nel sito degli “Amici di Israele” si legge che sono costoro a decidere di sfilare sotto le insegne della Brigata ebraica perché “stanchi di partecipare circondati da bandiere palestinesi [...] e per non farci annoverare tra la massa dei manifestanti anti-americani o anti-israeliani”. La stessa associazione dichiara che la decisione di sfilare con la Brigata ebraica è solo un passaggio di un percorso che deve portare a “lo sdoganamento del sionismo” (testuale). Si legge: “Crediamo, infatti, importante spiegare agli italiani che il sionismo è un ideale alto, nobile e giusto”.

È quindi espressamente dichiarato che la sfilata della Brigata ebraica è un’operazione di propaganda del sionismo ed è organizzata dalla associazione “Amici di Israele”.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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