Gaza

Palestina, la sintassi interna del lancio di sassi

L'articolo della giornalista israeliana Amira Hass che ha fatto infuriare Tel Aviv: "Avrebbe senso che le scuole palestinesi tenessero lezioni sulla resistenza".

Ramallah, 6 aprile 2013

Lanciare pietre è il diritto e il dovere di chiunque sia soggetto ad un regime straniero. Lanciare pietre è un'azione ma anche la metafora della resistenza. La persecuzione dei lanciatori di pietre, compresi bambini di otto anni, è parte inseparabile - anche se non sempre chiaramente enunciata - dei requisiti professionali del regime straniero, così come gli spari, le torture, la confisca di terre, le restrizioni al movimento e la diseguale distribuzione delle risorse idriche.

SULLA NORMALIZZAZIONE DEI RAPPORTI TRA TURCHIA E ISRAELE, PESA IL MASSACRO DELLA MAVI MARMARA

Israele pagherà alla Turchia "decine di milioni di dollari" per gli omicidi della flottiglia: relazione

Israele pagherà alla Turchia "decine di milioni di dollari" per compensare le famiglie degli attivisti uccisi nel 2010 nel raid contro la flottiglia per Gaza, come parte di un accordo per ripristinare le relazioni diplomatiche tra i due paesi, una fonte turca ha detto al quotidiano israeliano Haaretz. La fonte anonima ha detto che l'ammontare del prezzo del sangue da trasferire alle famiglie dei nove attivisti uccisi, quando le truppe israeliane salirono sulla loro nave, è ancora da stabilire, ma sarà nell'ordine di decine di milioni , secondo il rapporto pubblicato Martedì.

Per non dimenticare... il Diritto al Ritorno - Tutti a Gaza 2013

Siamo donne e uomini che ritengono che il diritto al ritorno sia un punto irremovibile e centrale per il futuro del popolo di Palestina. Nessun risarcimento potrà mai ripagare le sofferenze e le privazioni di decenni di diaspora, ma il riconoscimento di questo diritto è l’unico modo per poter pensare ad una soluzione che ponga fine all’occupazione delle terre palestinesi.

Per queste ragioni crediamo che si debba ricordare a noi e al mondo che l’occupazione ha generato una terribile diaspora del popolo di Palestina e che oggi ci sono palestinesi in Libano, come in Giordania, Siria, Iraq e altri Paesi – non ultimo il nostro Occidente ma che ci sono palestinesi rifugiati nella stessa Palestina.

Report: riunione nazionale del Coordinamento Freedom Flotilla Italia

Nonostante le enormi difficoltà, la sinistra palestinese sta sviluppando una mole impressionante di lavoro politico, collocandosi come la più coerente alternativa alla liquidazione della resistenza, all’arretramento sociale e culturale ed alla subordinazione agli interessi dell’imperialismo e del colonialismo.

Firenze, 17.2.2013

Il Coordinamento Freedom Flotilla Italia si è riunito domenica 17 febbraio 2013 a Firenze, nella sede del centro sociale “Camilo Cienfuegos” di Campi Bisenzio. La prima parte della riunione è stata dedicata alla valutazione della delegazione che si è recata nella Striscia di Gaza a dicembre-gennaio e ad un approfondimento sulla situazione palestinese e sulla resistenza. La delegazione ha incontrato numerose realtà sociali della Striscia di Gaza ed ha avuto molti scambi di vedute con  il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e con le sue organizzazioni.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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