Gaza

Gaza: la formula israeliana per una dieta da fame

Sei anni e mezzo fa, poco dopo che Hamas aveva vinto le elezioni nazionali palestinesi e assunto il controllo di Gaza, un altro dirigente israeliano descrisse la reazione pianificata da Israele: “L’idea,” disse, “consiste nel mettere i palestinesi a dieta, ma senza farli morire di fame.”

Anche se Dov Weisglass era consigliere di Ehud Olmert, il primo ministro dell’epoca, pochi osservatori considerarono quel commento come più che un’iperbole, una descrizione presumibilmente spiritosa del blocco che Israele stava per imporre alla minuscola enclave.

Palestina, Gybo: due anni dopo il 'Fuck you', "siamo ancora qui"

Il 15 marzo del 2011 i giovani palestinesi scendevano in piazza per chiedere  la fine delle lotte fratricide tra Hamas e Fatah e la riconciliazione nazionale. Il gruppo dei Gybo pubblicava il manifesto del ‘Fuck you’. A distanza di due anni il racconto di cosa accadde dopo nelle parole di un attivista.

Mohammed Matter – ‘Abu Yazan’ per gli amici – il 15 marzo del 2011 se lo ricorda bene. Ricorda Katiba Square, a Gaza city, piena di giovani manifestanti. Ricorda l’entusiasmo, la fatica, il lavoro per arrivare a quella data.

Ricorda gli slogan. Ma, soprattutto, ricorda la violenza.

Non è sicuro invece se quello fosse proprio un ‘manifesto’. Nell’articolo che ha scritto per al Jazeera si domanda se non fosse, piuttosto, un “grido d’aiuto, un atto d’accusa. O forse, ancora, un appello al mondo e a noi stessi per il cambiamento”. 

Chomsky condanna i pirati sionisti da Gaza

Noam Chomsky, da Gaza (dove si trovava per una conferenza proprio nei giorni in cui Estelle è stata attaccata):

Sono qui a Gaza da alcuni giorni e speravo di poter accogliere e dare il benvenuto all’ultima imbarcazione della Flotilla, Estelle.La stavamo aspettando al porto di Gaza. La barca, come tutte quelle precedenti, è stata sequestrata dalla marina israeliana. Loro le chiamano “acque territoriali israeliane”, ma quelle sono acque a sovranità gazawa o internazionale e Israele non ha alcun diritto su quelle acque. Estelle rappresentava un ulteriore sforzo per rompere l’assedio, così come in qualche modo lo rappresenta anche questa mia visita.

Freedom Flotilla. Estelle abbordata dalle navi israeliane

Alcune unità della Marina militare israeliana hanno circondato e abbordato la "Estelle", il veliero con a bordo attivisti filo-palestinesi diretto verso la Striscia di Gaza.

Israele, hanno riferito gli attivisti della Freedom Flotilla 2, aveva fatto sapere ieri, attraverso il ministero degli Esteri finlandese, che la Estelle sarebbe stata abbordata in acque internazionali e condotta nel porto israeliano di Ashdod con l'accusa di ingresso illegale in Israele. "Se i membri dell'equipaggio si dichiareranno colpevoli verranno espulsi immediatamente, altrimenti ci sarà un processo" aveva minacciato Tel Aviv. E così è stato.

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