Genocidio

No alla militarizzazione delle frontiere UE. No ai droni killer israeliani.

Khaled Barakat: Contraddizioni "primarie" e "secondarie" nella lotta palestinese

I passaggi storici e gli sviluppi importanti che hanno plasmato la realtà della causa araba, della Palestina e della lotta arabo-sionista negli ultimi tre decenni, in particolare dopo la "Conferenza di pace di Madrid" dell'ottobre 1991, ci costringono ancora una volta ad adottare un approccio scientifico rivoluzionario per comprendere i conflitti interni palestinesi e l'essenza della natura di queste contraddizioni.

Per gli ingabbiati di Gaza, il Coronavirus è una condanna a morte

Due milioni di esseri umani che vivono nello spazio di soli 365 chilometri quadrati. Uno dei luoghi più densamente popolati del Pianeta Terra, confinato in una gabbia da cui non possono fuggire.

Nell’”era” del Coronavirus la più grande preoccupazione tanto dell’autorità palestinese quanto di quella israeliana è la diffusione del virus nella Striscia di Gaza. “Immagina due milioni di esseri umani che vivono nello spazio di soli 365 chilometri quadrati. Uno dei luoghi più densamente popolati del Pianeta Terra, confinato in una gabbia da cui non possono fuggire. Questi due milioni di persone non possono andarsene, anche se volessero, senza grandi difficoltà. Devono vivere la propria vita entro i confini di questa zona di terra in rapido deterioramento, alcuni persistono nella speranza che un giorno le cose possano cambiare, ma molti sopravvivono con la consapevolezza che nulla cambierà, se non in peggio. Indipendentemente dal loro grado di ottimismo o pessimismo, tutti sono isolati dal resto del mondo. Chiamiamo questo posto la Striscia di Gaza , ed è stato bloccato da Israele dal 2007”, scrive su Haaretz, il quotidiano progressista israeliano, Shannon Marre Torrens, avvocato internazionale e per i diritti umani, con una vasta esperienza in materia: ha lavorato presso i tribunali e tribunali penali internazionali delle Nazioni Unite per l'ex Jugoslavia, Ruanda, Sierra Leone e Cambogia e con il Tribunale penale internazionale. 
 

I palestinesi non hanno altra scelta: restare e lottare

Una nuova ondata di lotte deve ora iniziare per ottenere la parità dei diritti in uno Stato che comprenda tutta la Palestina storica

Per anni sulla strada dei piani messianici di Benjamin Netanyahu per stabilire lo Stato di Israele fra il fiume e il mare, c’è stata una trappola per elefanti.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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