
Una legge del parlamento italiano nel 2000 ha istituito la giornata della memoria, che da allora si commemora il 27 gennaio di ogni anno. La proposta, giunta a livello internazionale, aveva come intento quello di ricordare con una ricorrenza annuale le vittime del nazismo, del fascismo e dell'Olocausto e di onorare coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Il testo dell'articolo 1 della legge definisce così le finalità del Giorno della Memoria:
«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.»
Lodevole commemorare le vittime di uno degli stermini del '900 (sicuramente il più "famoso", ma di certo non l'unico) ma interessante notare come nel ricordo vengano volutamente commesse alcune dimenticanze.