Khalida Jarrar

Samidoun: Non saremo messi a tacere dalla designazione di “organizzazione terrorista” da parte di Israele

Questo è un ulteriore tentativo di utilizzare la repressione e le minacce contro il popolo palestinese e i suoi alleati internazionali e come attività di campagna elettorale per il partito di Benny Gantz

In risposta alla designazione di Samidoun come “organizzazione terroristica” da parte del ministro della Difesa israeliano e criminale di guerra Benny Gantz, come Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network  dichiariamo che continueremo a organizzarci e mobilitarci a livello internazionale in difesa dei diritti e della liberazione dei palestinesi. Questa è l’ultima manifestazione di una campagna diffamatoria che ha lo scopo di mettere a tacere il sostegno internazionale al popolo palestinese e in particolare ai quasi 5.000 palestinesi incarcerati dall’occupazione israeliana. Si tratta di un attacco al movimento dei prigionieri palestinesi e al diritto di organizzazione dei palestinesi in esilio e nella diaspora. Affermiamo che non saremo messi a tacere o scoraggiati dalle campagne diffamatorie di Israele.

La “rivoluzione culturale” in carcere attraverso lettura, istruzione e discussioni letterarie

Pubblichiamo in italiano la lettera che Khalida Jarrar, membro del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e del Consiglio Legislativo Palestinese, ha scritto dal carcere per il Palestine Writes Festival.

Lettera dal carcere di Khalida Jarrar

Dal carcere Damon di Haifa, in cima al Monte Carmelo, invio i miei saluti e quelli di 40 compagne di prigionia, donne palestinesi che lottano per la libertà nelle carceri israeliane. Estendo il nostro saluto e il nostro omaggio a tutti gli scrittori, studiosi, intellettuali e artisti che raccontano la verità e chiedono libertà e giustizia per tutti gli esseri umani, che difendono il diritto delle persone all’autodeterminazione e si oppongono alla dominazione coloniale e al razzismo.

Khalida Jarrar liberata: Donne in lotta contro l’occupazione

Territori palestinesi occupati. Intervista alla parlamentare del Fplp Khalida Jarrar: non basta la battaglia contro l'oppressione israeliana, la sinistra palestinese deve tornare ad essere sinistra nella società e le nostre donne devono battersi anche per conquistare i loro diritti.

Ad aprirci la porta di casa, in una zona centrale di Ramallah, è Ghassan, marito della parlamentare Khalida Jarrar liberata pochi giorni fa dopo venti mesi di carcere senza processo in Israele. Jarrar è una dei leader in Cisgiordania del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, il Fplp, di orientamento marxista e principale formazione della sinistra palestinese. «Khalida avrebbe bisogno di riposo ma tanti vogliono incontrarla, intervistarla, ascoltarla e così abbiamo la casa sempre piena», ci dice facendoci strada fino al salotto. Pochi istanti dopo ci raggiunge la parlamentare, visibilmente provata.

Israele ha paura di Khalida Jarrar perché fa a pezzi la sua falsa immagine di Stato democratico.

Quando le truppe israeliane hanno preso d’assalto la casa della parlamentare e avvocatessa palestinese Khalida Jarrar il 2 aprile 2015, lei era immersa  nelle sue ricerche. Per mesi, aveva guidato il tentativo palestinese di portare Israele davanti alla Corte Penale internazionale (ICC). Le ricerche che stava effettuando quella sera erano direttamente collegate al tipo di comportamento che consente ad un gruppo di soldati di ammanettare una rispettata intellettuale palestinese, metterla in prigione senza processo e non assumersi alcuna responsabilità per la loro azione.

Jarrar è stata rilasciata nel giugno 2016 dopo aver passato più di un anno in carcere, solo per essere arrestata ancora una volta, il 2 luglio dell’anno scorso. Ad oggi, è in una prigione israeliana. Il 28 ottobre, la sua “detenzione amministrativa” è stata rinnovata per la quarta volta.

Pages

Subscribe to RSS - Khalida Jarrar

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

PalestinaRossa newsletter

Resta informato sulle nostre ultime news!

Subscribe to PalestinaRossa newsletter feed

User login