Medio Oriente

Comunicato di solidarietà da "Firenze per la Palestina"

Così come negli USA e in molti paesi europei, anche in Italia i/le compagn* e gli/le attivist* solidali con il popolo palestinese finiscono sotto processo. A Milano, come a Roma e a Catania, contestare Israele e le sue politiche significa essere fermati, denunciati, processati.

ANTISIONISMO È RESISTENZA!

NO ALLA FALSA EQUIPARAZIONE TRA ANTISIONISMO ED ANTISEMITISMO

L’Antisionismo è Resistenza alle politiche di occupazione, colonizzazione, pulizia etnica e Apartheid messe in atto dallo Stato di Israele contro gli arabi, che rappresentano la più numerosa popolazione semitica del pianeta.

L'antisemitismo nazista e fascista si basa sull'infondato e disgustoso concetto di “razza”; ed è proprio il  sionismo a tirare in ballo la razza ,  a partire dalle  leggi fondamentali dello Stato di Israele, di cui l'ultima, approvata  recentemente dal parlamento israeliano,  ribadisce che Israele è   lo Stato-nazione unicamente del popolo ebraico, negando – per legge –  il diritto di autodeterminazione a tutti i palestinesi, compreso quel quinto della popolazione di Israele che è arabo-palestinese. In termini costituzionali, Israele ha esplicitamente messo in atto un sistema legale e politico di apartheid, ancora più ampio di quello che esisteva in Sud Africa.

La storia non si inganna

Il 10 marzo 2020 inizia il processo che ci vede imputati per incitamento all’odio razziale. L’imputazione riguarda la contestazione da parte di centinaia di persone nei confronti della presenza delle bandiere israeliane alla manifestazione del 25 Aprile 2018 a Milano.

Tra queste centinaia di persone il grande impegno della DIGOS e della Procura della Repubblica del Tribunale di Milano ha selezionato noi per dare corpo ad un’operazione repressiva che ha il chiaro obiettivo di falsificare la storia equiparando l’antisionismo all’antisemitismo, l’opposizione alla politica genocida di Israele nei confronti del popolo palestinese e guerrafondaia in tutto il Medio Oriente con l’antisemitismo nazifascista che portò ai campi di sterminio, in cui oltre all’Olocausto degli ebrei furono massacrati milioni di Rom, gay, comunisti, socialisti e antinazisti.

In primo luogo noi denunciamo l’assurda provocazione di essere accusati di razzismo, equiparandoci così agli attuali nazistelli antisemiti nonché grandi elettori del fascio-leghista Salvini, rivendichiamo inoltre la contestazione della presenza delle bandiere sioniste alla manifestazione del 25 Aprile come atto di solidarietà attiva alla lotta del popolo palestinese, che da quasi un secolo resiste alla feroce progressione dell’invasione e occupazione della loro terra. Aggressione colonialista che attraverso innumerevoli massacri, deportazioni e discriminazioni persegue il progetto di istituzione di uno stato confessionale ebraico in Palestina, uno stato costituzionalmente, esso sì, razzista.

NESSUNA COMPLICITÀ CON L’IMPERIALISMO ITALIANO!

Proprio in questi giorni il ministro della Difesa italiano, in vista del cosiddetto “Decreto Missioni 2020”, ha fatto pubblico appello alle istituzioni e all’opinione pubblica per la conferma della “presenza dei nostri militari nei teatri operativi di Libia, Iraq, Afghanistan, Libano". L'obiettivo, ha detto Guerini, è "tutelare gli interessi nazionali", rispondere agli "obblighi internazionali" e a "specifiche richieste di assistenza"” e per l’incremento della “nostra presenza in Sahel" ma anche in regioni quali lo "stretto di Hormuz..." .

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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