Mossad

Arafat assassinato con veleno radioattivo

Tracce di plutonio rinvenute sugli abiti e lo spazzolino del leader palestinese ucciso nel 2004. Una notizia che conferma tante denunce messe sotto silenzio dalla “comunità internazionale”. L'inchiesta condotta da Amnon Kapeliouk un anno dopo la morte di Abu Ammar.

Tracce di plutonio radioattivo, in quantità elevate ed anomale, sono state ritrovate sugli abiti indossati da Yasser Arafat e suoi suoi effetti personali, utilizzati negli ultimi giorni di vita dell'ex leader palestinese. E' quanto emerge dalle conclusioni delle accurate analisi di laboratorio effettuate in Svizzera, secondo quanto riferisce oggi l'emittente panaraba al Jazeera. Arafat morì l'11 novembre 2004 in un ospedale militare di Percy, alla periferia di Parigi.

Le analisi sono state compiute su campioni biologici prelevati, in particolare, sulla kefia e sullo spazzolino da denti di Arafat, che erano stati riconsegnati alla vedova del leader palestinese dalla dirigenza dell'ospedale di Percy. "La conclusione è che abbiamo trovato un livello significativo di plutonio in questi campioni", ha detto il direttore dell'Istituto di Radio-Fisica di Losanna, François Bochud.

Che ne dici delle bombe atomiche d’Israele?

Nel caso in cui ci si fosse dimenticati di loro – il che non sarebbe difficile, visto quanto raramente la loro esistenza è menzionata nei pubblici dibattiti – Israele ha un centinaio di armi nucleari, forse anche un po’ di più, e ha la capacità per lanciarle da silos sotterranei, sottomarini e cacciabombardieri F-16. Al di fuori del ministero della difesa israeliano, poche persone sanno con precisione quanti missili nucleari ha il paese. Secondo una stima non secretata del 1999 dalla Defense Intelligence Agency degli Stati Uniti, che è stata citata in un bollettino del 2007 dalla Federazione degli scienziati americani, Israele ha tra le sessanta e ottanta testate nucleari. Stime più recenti dicono che il dato è nettamente superiore.
’Istituto di studi strategici con sede a Londra riferisce che Israele ha "fino a 200" testate caricate su missili Jericho 1 e Jericho 2, a breve e media gittata con postazione a terra. Jane’s, la società di informazioni per la difesa, stima che il numero complessivo di testate è tra le cento e le trecento, il che pone l'arsenale nucleare israeliano più o meno alla pari con le capacità inglesi e francesi. Ed è ampiamente ritenuto che alcune di queste testate sono state caricate sul nuovo Jericho 3, un missile balistico intercontinentale, che ha una portata massima di 4.500 miglia, il che significa che teoricamente potrebbe colpire dei bersagli in Europa e in Asia.

SIRIA, AL MANNA: NO A INTERVENTI ARMATI MASCHERATI

«Assad è il primo responsabile del conflitto. Ma siamo allergici all'esempio libico». Parla Haytham al Manna, del Comitato per il cambio democratico, ieri a Roma.

Roma, 01 marzo 2012

«Siamo contrari a qualsiasi intervento armato, sia dall’esterno che all’interno. La rivoluzione siriana deve trovare la strada in modo pacifico». Così dice al manifesto Haytham Manna (nella foto), rappresentante del Comitato nazionale di coordinamento per il cambiamento democratico in Siria (Cncd).

Lo abbiamo incontrato a Roma ieri, ospite di un convegno sulla primavera araba organizzato dalla comunità di Sant’Egidio.

Report: il capo Mossad dei servizi segreti statunitensi in visita negli Stati Uniti allo scopo di valutare la risposta americana ad un attacco israeliano contro l'Iran

Il rapporto Daily Beast ha seguito le rivelazioni dei meeting clandestini di Tamir Pardo a Washington il mese scorso durante l'udienza pubblica del Senato.
 

Lunedì scorso the Daily Beast ha dichiarato che la visita segreta del capo del Mossad, Tamir Pardo, a Washington all'inizio di questo mese aveva lo scopo di valutare come l'amministrazione del presidente Usa Barack Obama avrebbe reagito ad un ipotetico attacco israeliano contro il programma nucleare iraniano.

La visita di Pardo è stata comunicata lo scorso mese da Haaretz, dopo che alti funzionari degli Stati Uniti hanno annunciato la sua partecipazione ad una serie di incontri a Washington in occasione di un'audizione pubblica del Senato.

Nel corso dell'udienza del "Selected Committee on intelligence", alla quale hanno partecipato il Direttore della CIA David Petraeus e il direttore della National Intelligence James Clapper, il presidente Dianne Feinstein ha chiesto a Clapper se Israele non intenda colpire gli impianti nucleari iraniani. Clapper ha risposto che avrebbe preferito discutere la questione a porte chiuse.

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