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Chiediamo alle Nazioni Unite di annullare i contratti con G4S

Organizzazioni palestinesi e reti di solidarietà in tutto il mondo hanno lanciato una campagna per chiedere all'ONU di annullare i contratti con la G4S, la più grande società privata di “sicurezza” nel mondo che fa business della detenzione e dell’oppressione.

In Palestina, fornisce servizi alle carceri israeliane in cui i prigionieri politici palestinesi sono detenuti senza processo e sottoposti a torture. Nel solo mese di ottobre, Israele ha arrestato oltre 1.000 palestinesi per reprimere la resistenza popolare palestinese, molti dei quali sono detenuti nelle prigioni israeliane dove opera la G4S. La G4S fornisce anche attrezzature e servizi ai checkpoint e lungo il Muro di Israele, alle imprese private nelle colonie israeliane illegali e alle strutture di polizia israeliane e di altre autorità israeliane nella Cisgiordania occupata.

GLI ACCORDI DI OSLO E IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA #PALESTINA

"Se falliamo nel tentativo di difendere la nostra causa, allora dobbiamo cambiare chi la difende, non la causa"

Ghassan Kanafani

Oslo è spesso considerato come uno spartiacque nella storia palestinese, come un punto di rottura nella politica del Paese, che segna l’inizio del declino del movimento di resistenza e quindi la fine della precedente “età dell’oro” dei successi rivoluzionari. Il dibattito su come superare gli esiti tragici degli Accordi di Oslo si è spesso concentrato sulle trasformazioni politiche che ha generato; non si sono analizzate con la dovuta attenzione le dinamiche, le trasformazioni e le traiettorie che hanno condotto alla “resa di Olso”, o per usare le parole di Edward Said, alla “Versailles Palestinese”. [1] Questo scritto si ripropone di esaminare brevemente la storia del conflitto, ponendo l’accento sul processo di Oslo, per descrivere in modo articolato l’attuale stallo politico. Offre inoltre degli spunti di riflessione per porre riparo all’attuale crisi del movimento palestinese, della sua classe dirigente e dei suoi metodi di lotta.

Appello delle organizzazioni culturali palestinesi: Porre fine alla più lunga occupazione della Storia

Noi, organizzazioni e individui che costituiscono la maggioranza del settore culturale palestinese, musicisti, artisti circensi, attori e ballerini, invitiamo i nostri colleghi e le organizzazioni di tutto il mondo che operano nel settore culturale a condannare le deliberate e sistematiche politiche israeliane di occupazione, il colonialismo e l’apartheid di Israele contro il popolo palestinese.

Nonostante tutte le difficoltà, le arti e le istituzioni culturali palestinesi continuano a lavorare in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e a Gerusalemme Est, utilizzando le arti per mobilitare ed educare.

Al fianco di chi lotta in Palestina #Intifada dei coltelli

La chiamano “intifada dei coltelli” o Terza intifada ma comunque la si chiami è uno dei momenti di massima espressione di questi ultimi anni della rabbia e forza di un popolo che da oltre 70 anni subisce le violenze dei governi sionisti israeliani. Ancora una volta a scendere per strada intere generazioni di giovani e giovanissimi che, al fianco dei più grandi, lottano per la propria libertà.

Esploso all’inizio di ottobre 2015 il nuovo movimento spontaneo sta coinvolgendo migliaia di persone nei territori palestinesi e israeliani. Il conflitto vede fino ad oggi (17.10.15) 7 israeliani uccisi e 44 palestinesi a riprova ancora una volta dello squilibrio di forze tra le due parti e della violenza con cui Israele reprime i movimenti palestinesi che chiedono innanzitutto una terra in cui vivere in pace.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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