Occupazione israeliana

Striscia di Gaza: aree ad accesso limitato

L'Alternative Information Center propone la traduzione in italiano del rapporto del Centro Palestinese per i diritti umani (PCHR) sulle area ad accesso limitato nella Striscia di Gaza.

Panoramica della situazione
Le autorità israeliane continuano ad imporre un blocco illegale alla Striscia di Gaza, ponendo restrizioni fisiche ed amministrative sul movimento delle persone e delle merci. Queste restrizioni comprendono anche un "zona cuscinetto", o una zona ad accesso limitato (ARA) su terra e mare. Le restrizioni terrestri comprendono una zona di “divieto di accesso” che si estende per un'area che varia tra gli 0 e i 500 metri dalla barriera israeliana dove l'accesso è vietato e l'area è considerata “ad alto rischio”. Lungo la maggior parte della costa di Gaza, le restrizioni terrestri iniziano a 3 miglia nautiche (MN) dalla costa.

Sulla normalizzazione e la cooperazione

L'attivista marocchino Sion Assidon risponde alla recente serie di articoli sulla normalizzazione pubblicati dall'Alternative Information Center, chiedendo che si ponga fine al progetto di pulizia etnica di Israele e che venga attuato il diritto al ritorno dei profughi palestinesi, compreso il risarcimento per i beni sottratti.

Le tre esigenze riscontrate da Michael Warschawski per la liberazione della Palestina sono le espressioni che si riferiscono all'adempimento del diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese sul suo territorio. Gli attivisti israeliani devono riconoscere il ruolo di leadership dei loro partner palestinesi in lotta: questa sembra essere la conclusione dell'autore.

Vorrei fare alcune osservazioni rispetto alle tre richieste:

Beit Umar, Nilin, Nabi Saleh, Qaryout, Bilin, Maasara, Kufer al-Dik, Kufer Qaddum, Al Walaje

Gli ultimi tre giorni hanno visto 9 dimostrazioni supportate dall'AATW (Anarchists Against The Wall). Dopo quasi 7 anni consecutivi a Bilin e nei vari villaggi si è ricominciato a dimostrare dopo una pausa.

Nilin ha tenuto una grande e vivace manifestazione, i manifestanti hanno forzato il grande cancello metallico e ha passato l'alto muro di cemento. A Bilin gli organizzatori si stanno preparando per il 7° anniversario della loro lotta ininterrotta.

In Maasara le dimostrazioni entrano nel loro 5° anno. Ogni singola settimana per oltre 4 anni l'esercito ha cercato di intimidire i manifestanti. I componenti del gruppo organizzatori sono stati incarcerati almeno una volta e decine di migliaia di shekel per la cauzione sono stati estratti all'esercito. Gli sforzi non sembrano funzionare, gli ufficiali dell'esercito vanno e vengono, i soldati lasciano l'esercito, ma le manifestazioni a Maasara continuano.

Kufer al-Dik e Kufer Qaddum nella zona di Salfit e Nablus continuano ad avere un gran numero di manifestanti dai villaggi. L'esercito ha arrestato molti giovani uomini e giovani nel corso degli ultimi mesi, ma la determinazione di coloro che rimangono fuori nel continuare a dimostrare resta invariata.

Appello di Obeidat per un confronto popolare sulla normalizzazione

Il 2 febbraio lo scrittore e analista politico Rasim Obeidat ha parlato agli studenti di Gerusalemme circa la normalizzazione, le strategie e i meccanismi per affrontarla. A questo proposito, ha detto Obeidat, «dall'inizio del conflitto, il popolo palestinese ha dovuto prestare sempre più attenzione a livello popolare e nazionale rispetto ai rischi di normalizzazione e ai tentativi per imporla al nostro popolo, spingendo verso l'accettazione di Israele come un'entità naturalmente e giustamente insediata sulla nostra terra e sulle rovine e le tragedie del nostro popolo».

Egli ha sottolineato che l'etica e i valori popolari arabi hanno giocato un ruolo importante nei confronti di coloro che cercavano di vendere la loro terra all'occupante, e hanno continuato a svolgere un ruolo cruciale nella costruzione della sensibilizzazione pubblica grazie al confronto con le politiche reazionarie che mirano a importare la normalizzazione nella società civile palestinese.

Pages

Subscribe to RSS - Occupazione israeliana

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

PalestinaRossa newsletter

Resta informato sulle nostre ultime news!

Subscribe to PalestinaRossa newsletter feed

User login