Palestina

Report israeliano: i palestinesi della West Bank possono diventare violenti se il congelamento degli accordi di pace persiste

L'Intelligence annuale del Ministero degli Esteri mette in guardia anche rispetto alla dura risposta egiziano, se l'IDF opera nella Striscia di Gaza. Il processo di pace in stallo e l'instabilità in Medio Oriente rischiano di spingere i palestinesi in Cisgiordania a diventare sempre più violenti nei confronti di Israele, ha dichiarato il ministero degli Esteri nella sua valutazione di intelligence annuale.

La valutazione precisa inoltre che una potenziale operazione militare israeliana a Gaza potrebbe generare una risposta severa dell'Egitto.

Il rapporto di intelligence del ministero, che è stato presentato poche settimane fa ai ministri del gabinetto di sicurezza, è lungo più di 50 pagine. Alcune parti del rapporto sono state ottenute da Haaretz, tra cui le sezioni relative ai palestinesi, i legami con la Giordania e l'Egitto e la questione nucleare iraniana.

Mbuyiseni Ndlozi - Israeli Apartheid Week

Mbuyiseni Ndlozi è dottorando e presidente dell'Associazione Post-Laurea presso l'università Wits di Johannesburg, in Sud Africa. Inoltre Ndlozi è un membro del South African Students Congress (SASCO) e membro del consiglio BDS del Sud Africa. Mbuyiseni si occupa attivamente delle campagne relative sia alle questioni nazionali che internazionali, compresi i diritti dei lavoratori, i problemi degli studenti e la solidarietà con la Palestina. Recentemente ha partecipato alla sessione sudafricana del Tribunale Russell sulla Palestina, che dichiara Israele colpevole del crimine di Apartheid ai sensi del diritto internazionale.

In risposta alle accuse di Finkelstein contro il movimento BDS

In un'intervista (visionabile in questa pagina) Finkelstein accusa il movimento BDS di non essere chiaro rispetto alla questione del diritto di esistere di Israele, dicendo che mentre utilizza la legge internazionale per rivendicare il diritto dei palestinesi - i tre punti della campagna riguardano la fine dell'Apartheid e dell'occupazione, il diritto al ritorno dei profughi e la parità dei diritti per gli arabi che vivono in Israele - al tempo stesso non si esprime chiaramente rispetto al riconoscimento di Israele, che pure è sancito dal diritto internazionale.

Dalla parte dei diritti umani... e della verità

A giugno 2011 si svolgeva la kermesse "Unexpected Israel": in Piazza Duomo, pieno centro di Milano, per una settimana la propaganda sionista ha mostrato con immagini e suoni i traguardi raggiunti in diversi campi tecnologici, scientifici e culturali.

Parallelamente un insieme di persone si organizzava per denunciare l’abisso che si frappone tra la realtà di un paese criminale e razzista e ciò che l’installazione multimediale “l’Israele che non ti aspetti” propagandava: un paese tecnologicamente avanzato, culturalmente ricchissimo, sicuramente democratico.

In quei giorni Roberto Jarach, il presidente della Comunità Ebraica milanese, affermava: "è triste e incredibile che durante una manifestazione improntata sulla riconoscenza reciproca e sugli sviluppi economici e scientifici ci sia questo tipo di boicottaggio violento e questa virulenza contro tutto ciò che rappresenta Israele".

Dal 16 al 19 febbraio, alla fiera di Rho si è tenuta la Borsa Internazionale del Turismo. L’impianto dello stand non era troppo dissimile all’installazione dell’estate passata: immagini affascinanti di paesaggi e persone, musica, filmati proiettati su enormi schermi. Il tentativo di porsi come paese pienamente europeo in questa fiera si è concretizzato nella scelta logistica di porsi in mezzo agli stati europei, lontano dalla zona in cui c'erano gli stand di quel pezzo di Asia che Israele occupa.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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