Palestina

La morte dell'Autorità palestinese

L'unità palestinese e intransigenza assestano il colpo di grazia dell'Autorità palestinese?

Pochi giorni fa, il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il leader di Hamas Khaled Mesha'al hanno annunciato un accordo per un governo palestinese unificato, il cui compito sarebbe quello di facilitare le elezioni generali, e iniziare la ricostruzione di Gaza. L'accordo rimette in pista l'unità tra le due principali fazioni palestinesi, con grande dispiacere del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Bibi ha velocemente riconfermato la sua posizione secondo cui l'Autorità Nazionale Palestinese deve "scegliere tra la pace con Israele e la pace con Hamas." C'è davvero una scelta?

GERUSALEMME, MOSTRA: LA DONNA NELL’ARTE PALESTINESE

Alla Al Hoah Gallery di Gerusalemme, l’esibizione “Contemplations”: 18 opere che analizzano la figura della donna. Per dare voce alla cultura palestinese come strumento di lotta per l’indipendenza.
 

Roma, 08 febbraio 2012

(nella foto, uno dei quadri dell’esibizione “Contemplations”)

La figura femminile attraverso gli occhi dell’arte palestinese. Diciotto opere con le quali dieci artisti analizzano e sviscerano i mille volti della donna: la sensualità, la maternità, la fisicità, il ruolo politico.

Ad ospitare la mostra “Contemplations” è il Palestinian ART Court di Gerusalemme, uno spazio che da anni all’interno del Al Hoash Gallery si dedica a dare un palcoscenico all’arte palestinese e al suo continuo sviluppo tra tradizione e modernità.

Dal 26 gennaio al 29 febbraio tocca a “Contemplations”, esibizione di diciotto quadri di dieci differenti artisti: Nabil Anani, Sliman Mansour, Kamel Al Mughanni, Asem Abu Shaqra, Asad Azzi, Hani Zurob, Sophie Halabi, Samia Halabi, Rana Bishara e Innas Yassin.

Sulla normalizzazione e la cooperazione

L'attivista marocchino Sion Assidon risponde alla recente serie di articoli sulla normalizzazione pubblicati dall'Alternative Information Center, chiedendo che si ponga fine al progetto di pulizia etnica di Israele e che venga attuato il diritto al ritorno dei profughi palestinesi, compreso il risarcimento per i beni sottratti.

Le tre esigenze riscontrate da Michael Warschawski per la liberazione della Palestina sono le espressioni che si riferiscono all'adempimento del diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese sul suo territorio. Gli attivisti israeliani devono riconoscere il ruolo di leadership dei loro partner palestinesi in lotta: questa sembra essere la conclusione dell'autore.

Vorrei fare alcune osservazioni rispetto alle tre richieste:

Dal Sufadrica: ‘Più sostegno alla Palestina e più sanzioni verso Israele’

Il governo sudafricano è impegnato ad aumentare il livello del proprio supporto verso la Palestina. Il ministro per la Cultura e l’Arte, Paul Mashatile, ha reso noto, durante una conferenza stampa svoltasi la scorsa settimana a Pretoria, l’accordo raggiunto con una delegazione palestinese, alla presenza del suo omologo, Siham Barghouti.

Nell’incontro con i rappresentanti del governo sudafricano è stato firmato un accordo di natura culturale tra i due paesi. I progetti per la futura cooperazione comprendono scambi letterari, mostre, programmi per lo sviluppo linguistico e iniziative per la tutela del patrimonio culturale.

Ma parallelamente alla promozione di una maggiore cooperazione con la Palestina, il governo sudafricano sta valutando anche la possibilità di aumentare le sanzioni nei confronti di Israele.

“Vogliamo migliorare il nostro supporto ai palestinesi e stiamo valutando diverse modalità per farlo”, ha dichiarato la scorsa settimana Mashatile al quotidiano New Age Newspaper. “Non abbiamo alcun problema a sostenere la campagna per il Boicottaggio, il Disivestimento e le Sanzioni (Bds) contro Israele”.

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