Dopo i lavoratori di Piacenza si apre un nuovo fronte per l'Ikea: i palestinesi e le organizzazioni impegnate nella costruzione della solidarietà con questo popolo accusano l'azienda di essere complice dell'apartheid israeliana.
Non è un bel periodo per l'immagine internazionale dell'IKEA. Dapprima si sono messi quei cocciuti lavoratori addetti alla movimentazione delle merci presso il deposito di Piacenza. Rivendicavano il rispetto del CCNL, dei diritti basilari dei lavoratori, come quello all'organizzazione sindacale e alla distribuzione equa dei carichi di lavoro e ancor oggi, a due mesi dall'inizio delle proteste e nel bel mezzo delle festività natalizie, non hanno smesso di lottare (qui una raccolta di materiali per essere aggiornati sulla vicenda).