Razzismo

IKEA complice dell'apartheid di Israele contro i palestinesi

Dopo i lavoratori di Piacenza si apre un nuovo fronte per l'Ikea: i palestinesi e le organizzazioni impegnate nella costruzione della solidarietà con questo popolo accusano l'azienda di essere complice dell'apartheid israeliana.

Non è un bel periodo per l'immagine internazionale dell'IKEA. Dapprima si sono messi quei cocciuti lavoratori addetti alla movimentazione delle merci presso il deposito di Piacenza. Rivendicavano il rispetto del CCNL, dei diritti basilari dei lavoratori, come quello all'organizzazione sindacale e alla distribuzione equa dei carichi di lavoro e ancor oggi, a due mesi dall'inizio delle proteste e nel bel mezzo delle festività natalizie, non hanno smesso di lottare (qui una raccolta di materiali per essere aggiornati sulla vicenda).

IDF: Non poter sparare liberamente ai palestinesi è "intollerabile"

I soldati israeliani dicono che è "intollerabile" non potere uccidere i palestinesi con maggiore libertà a causa delle telecamere, "regole"

Soldati israeliani di occupazione si sono lagnati con Israel’s Ynet del fatto che non è permesso loro di essere più aggressivi contro i palestinesi di cui occupano la terra nella West Bank. In particolare, i soldati sembrano insoddisfatti di non poter più colpire a morte palestinesi che lanciano loro delle pietre perché questi non gradiscono che truppe straniere occupino le loro città. Per identificare i soldati Ynet ha utilizzato solo le iniziali.

L’opera di segregazione da parte di Israele aumenta, insieme al suo isolamento globale

I dirigenti palestinesi stanno replicando alle politiche aggressive del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, presentando nuove strategie, e, a Gaza una dimostrazione di massa che ricorda le tattiche di protesta della Primavera Araba.

Il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, si dice che stia considerando l’ipotesi di portare Israele davanti alla Corte Penale Internazionale a causa del recente annuncio di Netanyahu che Israele costruirà 3.000 nuove abitazioni per i coloni nell’area E-1 della Cisgiordania. Abbas ha fatto intendere che questo passo sarebbe un’ultima risorsa, ma è una minaccia da prendere seriamente. Il capo di Hamas, Khaled Meshaal, ha partecipato a una celebrazione di diecine di migliaia di persone durante il weekend e ha ripetuto la sua opposizione di lunga data a cedere anche soltanto due centimetri di terra palestinese a Israele.

Avi Mograbi: In Israele discriminazione tra ebrei e arabi sancita per ordinamento

«Si può lottare contro un sistema sociale, un punto di vista. Ma quando la discriminazione fonda lo Stato allora tutto diventa inutile» dice il regista israeliano

Quando ci siamo incontrati a Roma, l'Onu non aveva ancora riconosciuto la Palestina come stato osservatore, eppure nel suo nuovo film, Once I Entered a Garden è come se Avi Mograbi avesse anticipato questa storica decisione. Andando ancora più lontano nell'immaginare un «altro Medio Oriente possibile», ispirato a un passato remoto, quando tutti si muovevano liberamente, potevano attraversare i confini, coltivare la propria terra, dividere una memoria e una cultura comuni. Ma Mograbi, israeliano, pensiero critico tra i più netti sulla società, la politica, i miti che fondano Israele, di cui nei film mette in luce paradossi e contraddizioni, non è tipo da fantasie fiabesche.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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