Resistenza popolare

LA LOTTA DI KHADER ALLA DETENZIONE AMMINISTRATIVA

A rischio la vita di Adnan, prigioniero palestinese al 61° giorno di sciopero della fame contro la misura cautelare israeliana. In vigore nei TPO dal 1970, è lo strumento che Israele usa per spezzare la resistenza: carcere senza accuse né processo.

Beit Sahour (Cisgiordania), 16 febbraio 212

Khader Adnan rischia la vita. Al 61esimo giorno di sciopero della fame le sue condizioni di salute stanno drammaticamente peggiorando: secondo l’associazione per la tutela dei prigionieri palestinesi Addameer, i muscoli del suo corpo (compresi cuore e stomaco) si stanno disintegrando, il suo sistema immunitario potrebbe smettere di funzionare in qualsiasi momento.

Le organizzazioni Badil e Zochrot esaminano gli aspetti pratici del ritorno dei rifugiati post-Apartheid

Dal primo al dieci febbraio 2012, il Badil e lo Zochrot hanno svolto una visita di studio intensivo a Cape Town, Sud Africa. La visita è stata effettuata nell'ambito di un più ampio progetto congiunto volto ad esaminare gli aspetti pratici della realizzazione del diritto al ritorno dei rifugiati e degli sfollati palestinesi. Il programma a Cape Town è iniziato con un incontro tenuto dall'arcivescovo Desmond Tutu nella Cattedrale di Città del Capo in cui questi ha condiviso i suoi pensieri sul sionismo e sul razzismo partendo dalla situazione di post-apartheid del Sud Africa. La visita si è conclusa con un workshop di due giorni in cui i partecipanti hanno sviluppato le proprie idee sul ritorno dei profughi palestinesi.

GIUNTA PISAPIA: DUE PESI DUE MISURE

Milano, 14 febbraio 2012

Ha fatto bene il comune di Milano ad issare uno striscione per liberare Rossella Urru, ma ne vorremmo uno anche per la liberazione di Khader Adnan, un palestinese sequestrato dai nazisti israeliani solo perché palestinese.

Sicuramente Rossella Urru non ha commesso nulla per essere  sequestrata, ma che cosa ha commesso Khader Adnan?

Per l’ennesima volta il Comune di Milano si è muove con la logica dei "due pesi e due misure": appena si trova davanti l’ingiustizia che subiscono i palestinesi sceglie senza se e senza ma di stare dalla parte di Israele.

Vittorio Arrigoni, eroe contemporaneo già dimenticato

Articolo pervenuto in redazione il 14 febbraio 2012

Vik, come lo chiamavano gli amici, era un attivista per i diritti umani. E' stato per più di dieci anni impegnato come volontario in giro per il mondo, Asia, America Latina, Est Europa, fino ad arrivare in Palestina e a Gaza, dove è stato sequestrato ed ucciso da un gruppo fondamentalista il 16 aprile 2011.

Era anche un giornalista, collaboratore de "Il Manifesto" e dai rari internet point (dotati di un generatore autonomo di elettricità) ci raccontava ogni giorno i sanguinosi bombardamenti che subiva il popolo palestinese durante l'attacco israeliano denominato "Piombo Fuso". La sua era l'unica voce che giungeva in Italia, e non solo, da quei luoghi dimenticati da tutti.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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