Resistenza popolare

Sa’adat: La cooperazione per la sicurezza e la detenzione politica dell’Autorità Palestinese devono terminare

Il compagno Ahmad Sa’adat, segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ha condannato la politica che l’Autorità Nazionale Palestinese attua in materia di detenzione politica e di cooperazione per la sicurezza, inchinandosi ai dettami di Stati Uniti e Israele.

Sa’adat, imprigionato in isolamento nella prigione dell’occupazione situata a Nafha dopo il suo sequestro da una prigione dell’Autorità Nazionale Palestinese insieme ad altri compagni nel 2006, ha dichiarato che «le pratiche politiche degradanti dell'ANP rompono tutte le regole e le intese della lotta nazionale e violano la legittimità della nostra resistenza. Dozzine di persone stanno pagando il prezzo della loro libertà a causa di queste pratiche politiche, essendo condannati a lunghe detenzioni nelle carceri dell’occupazione con sentenze direttamente connesse alla cooperazione di sicurezza e alla detenzione politica dell’Autorità Nazionale Palestinese».

Il compagno Sa’dat ha fatto questi commenti in un comunicato stampa emesso dalla sua cella in isolamento- dove si trova da tre anni- e rilasciato tramite un avvocato, nel decimo anniversario del suo sequestro da parte delle forze di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese il 15 gennaio 2002. Ha fatto appello alla fine degli arresti sulle basi dell’affiliazione politica o della resistenza all’occupazione dicendo che queste politiche non devono continuare o, peggio, ampliare la loro portata con la conseguenza di incrementare le divisioni interne al popolo palestinese.

Report riunione Coordinamento Nazionale Frredom Flotilla Italia

Il Coordinamento della Freedom Flotilla Italia ha iniziato i lavori con la relazione della rappresentante della coalizione italiana di ritorno dal meeting internazionale della Freedom Flotilla tenutosi a Stoccolma, che  ha riportato l’unanime intenzione di procedere con le missioni ad un livello politico superiore. La prima flotilla, nel maggio 2010, ha avuto un impatto mediatico molto importante, che ha raggiunto il primo obiettivo: far voltare lo sguardo del mondo verso l’occupazione israeliana della Palestina, la sua illegalità e brutalità. La seconda flotilla, nel giugno 2011, ha dimostrato che l’assedio di Gaza arriva fino alla Grecia ed a tutto il Mediterraneo orientale. L’obiettivo della prossima è quello di compattare il network internazionale pro Palestina e sfidare le vere radici dell’assedio, i governi USA e europei che appoggiano la politica israeliana di occupazione. La prossima missione avrà queste caratteristiche e queste finalità. La tattica sarà definita nel corso della prossima riunione internazionale, che si terrà a metà marzo.  La coalizione della Freedom Flotilla ha anche risposto ad un appello dei pescatori di Gaza per il sostegno all’iniziativa internazionale della barca Oliva, con la seguente dichiarazione:

Marcia Globale verso Gerusalemme: 30 marzo 2012

Marcia Globale verso Gerusalemme: 30 marzo 2012

Il 30 marzo 2012, provenendo da tutti i continenti, convergeremo e ci raduneremo lungo i confini palestinesi con l'Egitto, Giordania, Siria e Libano, con la partecipazione di delegazioni provenienti da ogni paese del mondo, in una marcia pacifica verso la Palestina.

Dall'occupazione sionista del 78% della Palestina nel 1948, e dalla successiva occupazione di Gerusalemme e del resto della Palestina nel 1967, siamo stati testimoni degli sforzi crescenti per giudaizzare Gerusalemme e per colonizzare la Palestina. Questi crimini contro l'umanità sono compiuti sotto la protezione politica e il pieno sostegno delle diverse amministrazioni USA e  coperti grazie al loro potere di veto alle Nazioni Unite.

L'obiettivo dei sionisti è quello di spingere i residenti palestinesi fuori da Gerusalemme e dal resto della Palestina, attraverso atti di terrorismo di Stato, pressioni economiche, restrizioni legali, fino all'espulsione completa.

Quando il nemico si perde di vista...

Durante tutto il pomeriggio e la serata di ieri ci sono stati dei violenti scontri tra i giovani palestinesi e la polizia dell'ANP dopo che i primi si sono riversati nelle strade per denunciare la corruzione dell'Autorità Nazionale che, ormai palesemente, è sempre più intenta a firmare accordi con lo stato sionista, piegandosi senza dignità al suo volere e, cosa ancora più grave, ignorando completamente la volontà popolare.

In questo modo l'indegno governo palestinese rappresenta un'altra faccia del sionismo: c'è l'occupante, c'è un popolo che vive un assedio e c'è un potere che ha come unico scopo quello di fare accordi con il nemico. Il risultato non può che essere una rivolta popolare di chi non ci sta a perdere i propri diritti per mano di sionisti e di palestinesi loro complici.

Anche le forze dell'ordine dell'Autorità ormai non sono altro che un altro braccio armato dell'occupazione, e sempre più le si vede al posto dell'esercito sionista a bloccare le manifestazioni (la scorsa estate erano intervenute violentemente durante una dimostrazione organizzata dalla società civile perché nelle case mancava l'acqua da circa 40 giorni). Nell'ultimo mese la polizia dell'ANP è stata impegnata nel tentativo di sgomberare una famiglia dal campo profughi di Deisha colpevole, secondo chissà quale legge, di aver sconfinato nel lembo di terra di un privato. Per più di una settimana gli abitanti del campo hanno impedito alla polizia di eseguire lo sfratto. Poi qualche giorno fa le squadre della polizia sono entrate in forze per eseguire il mandato e questo ha provocato uno scontro armato conclusosi con l'arresto di alcuni ragazzi e il sequestro di un soldato. Dopo un po' la situazione si è ristabilita (i ragazzini sono stati rilasciati, così come il poliziotto, e lo sgombero non è avvenuto) ma la tensione al campo è rimasta alta.

Pages

Subscribe to RSS - Resistenza popolare

Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

PalestinaRossa newsletter

Resta informato sulle nostre ultime news!

Subscribe to PalestinaRossa newsletter feed

User login