Sionismo

La Regione Puglia produrrà droni con aziende israeliane

Scatta in Puglia la “caccia” dei droni alle discariche abusive di rifiuti: i velivoli senza pilota saranno prodotti da un’inedita partnership tra università pugliesi, centri di ricerca nazionali, enti locali, grandi industrie militari e aziende di tecnologie avanzate ed intelligence di Israele. Il tutto grazie ai finanziamenti del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il progetto ha il nome di “Drone-Tech” e sarà incentrato sull’impiego a uso commerciale dei droni e dell’intelligenza artificiale per individuare e “ridurre” la dispersione illegale di rifiuti nell’ambiente (Building a commercial solution for reducing illegal waste dumping based on drones and artificial intelligence technologies). In un comunicato il Ministero degli esteri fa sapere di avere ammesso “Drone-Tech” tra i programmi che riceveranno un sostegno finanziario per l’anno 2022 a seguito di quanto deliberato dalla Commissione mista italo-israeliana in merito al bando per la raccolta di progetti congiunti di ricerca (track industriale) sulla base dell’Accordo di Cooperazione nel campo dello Sviluppo Industriale, Scientifico e Tecnologico tra Italia e Israele.

Un’altra Russia è possibile, un’altra Unione Sovietica è necessaria

Molti, se non tutti, si stupiscono sulla scelta del governo russo di rispondere alle violenze e alle provocazioni ucraine. Tra questi tutti ci sono gli analfabeti, i filo Nato a prescindere, i filo occidentali convinti e poi la destra tutta.

Ed infine i Fiano, Mieli, Segre, Lerner tutta gente che è in malafede a prescindere, perché si esprime pensando agli interessi dello stato razzista ebraico. Anzi le loro reazioni così sgrammaticate dimostrano chiaramente che han capito di aver perso totalmente un loro possibile alleato.

Conclusi i lavori dell’VIII Congresso Generale del FPLP

Si sono da poco conclusi i lavori dell’VIII Congresso Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina con l’elezione dei membri dell’Ufficio Politico, e le cariche di Segretario Generale e Vice Segretario Generale, ricoperte rispettivamente dal compagno Ahmad Sa’adat e dal compagno Jamil Mizher. Sia il Comitato Centrale Generale che l’Ufficio Politico del Partito hanno assistito ad un grande ricambio.

I delegati al Congresso hanno discusso con grande attenzione e senso di responsabilità il Programma Politico di Partito che, alla luce della natura del conflitto con il nemico sionista – un conflitto aperto e totale, è stato sviluppato riaffermando i nostri storici diritti in tutta la Palestina, rifiutando qualsivoglia liquidazione, confermando l’adozione di tutti i mezzi di lotta politica, popolare e armata in primis, al fine di realizzare i nostri obiettivi ed infliggere la sconfitta all’entità sionista.

Gerusalemme: una Pasqua di provocazioni sioniste e di sangue – nel silenzio generale

Nelle scorse settimane Gerusalemme, e la moschea di al-Aqsa in particolare, sono state il luogo di una catena di provocazioni anti-palestinesi e anti-islamiche da parte delle autorità dello stato di Israele e delle organizzazioni dei coloni. Sono prove di forza che schiacceranno per sempre le masse palestinesi e le indurranno alla resa? Assolutamente no. Come scriviamo nelle conclusioni: è da settantaquattro anni, dalla Nakba (1948), che i Palestinesi resistono. Invitti. Questa è la prova storica che la politica colonialista e razzista di Israele, fondata sulle espropriazioni senza fine, sulle discriminazioni da apartheid (che colpiscono anche una parte della stessa popolazione ebraica immigrata dal Corno d’Africa), su una repressione sistematica e spietata dotata delle tecnologie di avanguardia, non è in grado di piegare la resistenza palestinese che, come l’araba fenice, rinasce periodicamente dalle proprie ceneri. (Red.)

Una settimana di raid

Quella che è andata in scena presso la moschea di al-Aqsa nei giorni scorsi è stata la ripetizione di un medesimo tragico copione, che non è certo una novità nel quadro della persecuzione palestinese in Israele e nei Territori Occupati, ma ne rappresenta uno dei picchi più drammatici degli ultimi tempi.

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Informazioni sul Fronte Palestina

Per sviluppare un lavoro di classe nel sostegno alla lotta di liberazione della Palestina e degli altri popoli oppressi e aggrediti dall'imperialismo, oltre alle sterili e dannose concezioni del pacifismo e dell'equidistanza tra aggressori e aggrediti che hanno in gran parte contribuito ad affossare il movimento contro la guerra nel nostro paese negli ultimi anni, si è deciso di fondare l'organismo nazionale Fronte Palestina.

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