Le notizie di questi ultimi mesi dall’Iraq e dalla Siria denotano un aggravarsi della situazione umanitaria in Medioriente, e in particolar modo si evidenzia sempre di più la dinamica settaria di questa crisi. Il problema non è nuovo nella regione, che per ragioni storiche è sempre stata un crogiuolo di religioni, culture, etnie ed ha sempre visto in questa eterogeneità un elemento di ricchezza ma anche di instabilità.
In questi giorni sono disumane le notizie provenienti dall’Iraq, che vede alimentarsi il conflitto fra sunniti e sciiti, come dalla Siria, sempre più dilaniata e contesa da diversi Stati e gruppi d’interesse, senza dimenticare la guerra civile in Yemen (sempre tra sunniti e sciiti) e la situazione Palestinese, sempre più divisa al suo interno tra Striscia di gaza e Cisgiordania e soffocata dalla capacità militare Israeliana. In ogni caso, in Siria come in Iraq, in Palestina come in Yemen, è la popolazione, la società, a pagare le guerre dei potenti e i loro affari, in maniera sempre più violenta e drammatica.